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Articolo scritto da Paolo Rausa e pubblicato su Affari italiani l’8 settembre 2019.

Il progetto “Libri che bruciano, biblioteche che nascono” ideato dalla salentina Paola Bisconti, attivista culturale, book blogger e scrittrice, consiste nel sensibilizzare i cittadini alla lettura.

Nel suo racconto-saggio ‘Sulle strade dei libri’, Esperidi 2017, viene già compiutamente definita la sua missione che adempie con spirito pioneristico da ‘nomade visionaria’ e ‘zingara della cultura’, come ama definirsi. Finora attraverso le cosiddette ‘Little Free Libraries’, casette di legno colorato al cui interno deposita libri di contenuto vario, collocate nei punti più significativi di un quartiere, una piazza, una scuola per incentivare alla lettura considerata strumento di crescita culturale, di libertà e di consapevolezza.

Paola Bisconti si carica in groppa lo zaino pieno di libri e li da a chi incontra per strada. Si sofferma a discutere, a parlare, a spiegare l’importanza della lettura e il significato che assume un libro. Se incontra ottantenni che non sanno leggere lo fa per loro, come con il diseredato o il bambino che registra la sua lettura per riascoltarla quando lei andrà via.

Una esperienza culturale e umana straordinaria! ‘La lettura come l’amore dilata il tempo della vita’ di Daniel Pennac si adatta alla sua opera instancabile e appassionata.

 
 

Paola Bisconti setaccia le aule scolastiche, organizza sopralluoghi nelle biblioteche pubbliche comunali e scolastiche, conforta i librai che allevano libri come figli, trasformando i punti vendita in luoghi di incontro, di cultura e di resistenza civile. Alla sua attività instancabile ora aggiunge questo progetto, in diverse fasi: un dibattito sulla storia, che mette in evidenza le peripezie a cui sono stati sottoposti i libri, la distruzione di biblioteche e i roghi avvenuti in varie epoche e nei luoghi più disparati del pianeta per mano di terribili dittature.

‘In un’epoca come la nostra, difficile e complicata – dichiara Paola Bisconti – è quanto mai necessario soffermarsi sull’importanza della cultura, intesa come mezzo di rivolta pacifica contro ogni oscurantismo’.

Insieme viene allestita una mostra dei libri censurati dal nazismo e dal fascismo, dalla Chiesa e da alcuni Comuni che di recente hanno bandito vari titoli della letteratura per l’infanzia. In conclusione viene realizzata una Biblioteca Popolare in una piazza, un parco, una corte, una strada con la consultazione dei libri e letture ad alta voce per bambini e adulti. Il progetto mira a coinvolgere le istituzioni pubbliche e le scuole e richiede un modesto contributo per le spese.

Per info e prenotazioni: tel. 320 7728503.

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