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A seguire l’omino rosso che spicca nel bianco delle pagine dell’albo illustrato “Poesie del camminare” si intraprende un viaggio visivo e poetico tracciato dalle parole in versi di Carlo Marconi e dalle pennellate di Serena Viola.

Con questo nuovo titolo si arricchisce la collana Versi Diversi della casa editrice Lapis che regala ai piccoli lettori, l’opportunità di considerare l’atto del camminare come la metafora per imparare a stare al mondo.

“Ripartiamo a passo di bambino?” è la proposta di Carlo Marconi, scrittore e maestro elementare dall’animo sensibile che già in passato ha dato alle stampe libri di notevole spessore per la sua capacità di raccontare la complessità della vita degli adulti attraverso il linguaggio poetico.

Come le parole tracciano sentieri orizzontali sulle pagine così i passi segnano nuove strade da percorrere imparando che malgrado la caduta ci si può rialzare certi di trovare accanto qualcuno (se non noi stessi) in grado di rendere lo strappo, un ricamo.

Imparare a camminare vuol dire rialzarsi e intraprendere un tragitto forse più impervio ma indispensabile per indagare tutto ciò che si manifesta dinanzi ai nostri occhi ed esplorare la miriade di sensazioni che si vive costantemente.

Chissà, forse un inciampo o uno sgambetto,

un sasso o le sporgenze della strada:

un dispiacere mi si annida in petto

e graffia come punta di una spada.

A terra con la faccia nella terra

singhiozzo tutta la disperazione

finchè una presa solida mi afferra:

sussurra cose belle, cose buone.

Sulle ginocchia, mentre ci abbracciamo,

è già fiorito un piccolo ricamo.

Sono poesie quelle di Carlo Marconi che ci ricordano quanta bellezza può esserci in una passeggiata in compagnia, in un tempo condiviso a suon di passi, nella sincronia spontanea di un movimento delle gambe così come può diventare occasione per riflettere una camminata solitaria quando il ritmo è cadenzato dal proprio respiro o dal battito cardiaco e i rumori intorno sembra quasi non avvertirli più. E ancora, quanta magia può esserci nell’arrivo improvviso della pioggia e riuscire a non scappare mentre le gocce d’acqua cadono su di noi trasformando i “passi corsa” in “passi calma”.

“Poesie del camminare” ci ricorda come ogni passo delinei uno spazio dentro al quale ognuno di noi afferma sé stesso, dichiara al mondo di esistere perché “I passi sono ritratti profumati di pensiero”.

Pensieri come quelli accolti dal cielo che accompagnano il cammino, lo stesso cielo dove le rondini si librano in volo e catturano lo sguardo di chi arresta la propria corsa per ammirare l’incedere elegante del volteggio.

E’ un libro quello scritto da Marconi che ci insegna il senso del tempo e l’importanza dell’attesa perché “Riprendere il cammino fa partenza/le imprese sono fatte di pazienza”.

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