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“Musicabilia. Disabilità, “El Sistema Abreu” e Neuroscienze” di Andrea Gargiulo ed Edoardo Altomare edito da Radici Future Produzioni nella Collana Riflessi è un libro necessario, imperdibile, fondamentale.

Necessario perché invita il lettore a interrogarsi su come o cosa fare per interagire con il “diverso”.

Imperdibile perché ci offre nuove conoscenze che se non si è medici o musicisti difficilmente si acquisirebbero.

Fondamentale perché dona consapevolezza.

Che la musica sia l’espressione più alta e nobile dell’individuo lo si è sempre saputo dalla notte dei tempi, ma con questo volume si appura come negli ultimi decenni si siano manifestati in maniera sempre più evidenti gli effetti benefici della musica impiegata come mezzo terapeutico e riabilitativo in bambini e adolescenti con diversa abilità, oltre che con disturbi neurologici e psichiatrici.

La bellissima copertina realizzata da Piermarino Zippitelli introduce alla lettura di un testo sapientemente suddiviso in due parti ma che si amalgamano nei contenuti e negli intenti dei due autori, Andrea Gargiulo e Edoardo Altomare, che nei diversi ambiti nei quali operano, la musica e la scienza, hanno constatato come ci siano delle assonanze tra i due settori.

In “Musicabilia” sono state presentate le basi neuroscientifiche del potere terapeutico della musica e ad illustrarcele è Edoardo Altomare che nella prima parte afferma: “Scrivo di scienze e medicina da quasi trent’anni per quotidiani e riviste, e ho iniziato a occuparmi di neuroscienze da quando sono caduto in una vera e propria fascinazione. Una malìa per il cosiddetto circuito cerebrale dell’empatia, per i neuroni specchio, ma anche per le basi neurofisiologiche della creatività musicale e le acquisizioni sempre più intriganti che riguardano questi temi”.

Il libro risulta essere un saggio particolarmente interessante composto da un susseguirsi di brevi capitoli che offrono ritmo alla lettura rivelandosi empatica tale da appassionare e coinvolgere.

La gioia della condivisione è un altro caposaldo del testo in quanto l’obiettivo dei loro studi e del lavoro che svolgono è quello di integrare nel gruppo i soggetti con diversa abilità di qualunque tipo a rischio di emarginazione sociale e personale, recuperare e potenziare le competenze e l’autostima, sviluppare attitudini e abilità e favorire le capacità di socializzazione e cooperazione.

Sulla base dell’esperienza avviata nei cori Manos Blancas in Venezuela dove si è applicata un’educazione speciale ideata da Antonio Josè Abreu, Andrea Gargiulo con l’associazione Musicaingioco ha dato vita in Puglia a un progetto simile adottando la didattica sperimentale cosiddetta reticolare.

Il musicista racconta alcune esperienze personali particolarmente toccanti e significative e scrive: “La nostra idea resta quella di diffondere la musica come “diritto educativo” per tutti con la convinzione che dalle differenze si apprende e si migliora, del resto le nostre più efficaci innovazioni didattiche sono state possibili grazie agli stimoli avuti da bambini e ragazzi con diversa abilità tanto da poter pienamente affermare “la diversa abilità come opportunità per la musica”.

Il perno di questo sistema è l’ascolto. Ascoltare la musica vuol dire ascoltare se stessi e gli altri immaginando di essere i componenti di un’unica immensa orchestra nella quale ciascuno ha un ruolo e può scegliere quale strumento suonare.

L’armonia è il fine ultimo di un concerto che dura il tempo di un’esistenza.

Sta al singolo individuo scoprire come accordare le corde che vibrano dentro ognuno di noi e far sì che possa emergere la bellezza del suono in tutte le sue più svariate espressioni.

 

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