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Padre Maurizio Patriciello, parroco Caivano, uno dei paesi coinvolti nella Terra dei Fuochi, è da anni impegnato in una battaglia difficilissima: la tutela dell’ambiente. Offrendo sostegno alle famiglie che hanno perso i loro cari perchè ammalatisi a causa dei fumi tossici che invadono questa zona della Campania, padre Maurizio ha raccolto in un libro alcune testimonianze.

Le voci delle madri sono l’anima viva di un testo “Madre Terra Fratello Fuoco” pubblicato dalle Edizioni Paoline che offrono parole di speranza volte al cambiamento di quella che sembra essere una situazione inverosimile. Si tratta di madri che hanno assistito alla morte dei loro figli dopo un calvario di cure, dolori, speranze coltivate e poi svanite. È questo un libro intenso, vero, forte.

Lo scempio ambientale che nel corso degli anni si è esteso nel territorio campano (ma che come sappiamo è diffuso in tutta Italia) è la prova evidente di una mancata capacità di gestire un’emergenza, di una collusione tra mafia e politica che vede come vittime bambini, neonati, donne, uomini affetti da malattie incurabili.

Il testo è impreziosito da una toccante prefazione vergata da Beppe Fiorello che ha interpretato per la Rai Roberto Mancini, il poliziotto che per primo investigò sui veleni della terra dei fuochi e scomparso a causa di un tumore nel 2014. Il Cantico delle Creature rivisitato da padre Maurizio con riferimenti alla lingua napoletana introduce il volume.

Il libro definisce quel mostro silenzioso come una iena che si manifesta attraverso un odore strisciante che sembra essere una maledizione che toglie il sonno e la gioia di vivere. Grazie all’impegno del parroco di Caivano lo scandalo della Terra dei fuochi è stato preso in considerazione dagli organi di competenza e la stampa nazionale ha iniziato a interessarsi al caso.

 

 

 

 

 

È un testo che ci ricorda la caducità della vita. La fragilità che ciascuno di noi ha dinanzi a un respiro flebile di una piccola anima che sta spegnendosi tra le nostre braccia. Eppure malgrado tutto non c’è la volontà di rassegnarsi. Ogni storia qui riportata sebbene faccia emergere il dolore lacerante che una madre può provare restando orfana del proprio figlio esprime un messaggio di forza. Le persone che si rialzano dopo il lutto lo fanno per ragioni diverse: chi per mantenere viva la memoria del figlio, chi per offrire speranza a chi sta vivendo la sua medesima situazione, chi perché non accetta lo stato delle cose e si ribella.

Le donne che parlano in questo libro si auto descrivono come madonne ai piedi della croce e affrontano con grande dignità il dolore dei figli che è come se fosse il loro. Tra le testimonianze una è particolarmente toccante ed è la storia di una madre che ha dovuto licenziarsi per stare accanto al figlio e di come molte di loro vivono situazioni di povertà estrema. Questo dimostra come siano completamente abbandonate a loro stesse e di come chi potrebbe o meglio dovrebbe aiutare non fa nulla. Tutto ciò acuisce la rabbia e fa sentire la necessità di invocare un’etica morale che manca.

Nelle ultime pagine del testo padre Maurizio riporta una lettera rivolta a Carmine Schiavone scritta quando il boss confessò di essere stato colpevole dello sversamento dei rifiuti in Campania. È una lettera bellissima, piena di umanità dove lei fa prevalere la luce della coscienza. Quella coscienza che ci consente di distinguere il bene dal male.

Sabato 16 ottobre padre Maurizio è stato a Lecce per ricevere il Premio Pegaso per l’Ambiente. L’iniziativa promossa dall’Associazione Tutela Ambiente Animali e Protezione Civile Onlus di Lecce affiliata Endas si è svolta presso le Officine Cantelmo e ha consentito ai presenti di ascoltare dal vivo la testimonianza di un uomo straordinario che con temerarietà continua a portare la speranza e il perdono a coloro che stanno soffrendo.

 

 

 

(pezzo musicale di riserva: Tenor Madness – Sonny Rollins)

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