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Si chiama “L’alfabeto dei sentimenti” ed è uno dei libri più poetici ed eleganti pubblicati negli ultimi anni.

I testi di Janna Carioli e le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini rendono l’albo illustrato pubblicato da Fatatrac Edizioni una meraviglia per gli occhi e per l’anima.

L’idea di accostare ogni lettera ad un sentimento e descriverlo in versi consente al lettore, piccolo o grande che sia, di immergersi in un universo fatto di parole ed emozioni ma anche di immagini.

Illustrazioni da leggere e componimenti da ammirare si alternano tra le pagine di uno scrigno pregiato dove colori tenui, versi leggiadri, forme morbide, componimenti raffinati creano un’armonia impareggiabile.

Apprezzabile è ancora l’idea di inserire tutti quei sentimenti che arricchiscono la nostra anima quindi non solo l’amore, la libertà, la quiete o l’uguaglianza ma anche il dolore, l’egoismo, la gelosia, l’odio, la paura, la rabbia, la solitudine, la tristezza, la vigliaccheria. È un excursus fatto in punta di piedi da un’autrice e da un’illustratrice che tentano (riuscendoci straordinariamente) di narrare l’essenza dell’anima, di raccontare la complessità dell’essere umano che nell’ordine dell’alfabeto dei sentimenti trova un equilibrio.

Tutto sembra avere un suo significato, un perché, un motivo valido per spiegare quel moto continuo che è l’esistenza.

Si sfoglia il volume e si saltella tra luci e vibrazioni; batticuore e curiosità; non c’è fretta nel voltare le pagine perché leggendole il tempo si dilata; si scopre l’importanza della h e la bellezza dell’identità; si apprende quanto fondamentale sia la memoria “Ricordati di ricordare/ perché i ricordi/ sono un  pezzo di te stesso./”; si impara ad affrontare la nostalgia perché “Fra il passato e il futuro/ c’è un presente da sgombrare/ con un poco di coraggio/… e una scopa da spazzare!”; si apprezza poi il beneficio della quiete:

“Mi sento quieto come fa le fusa un gatto

come una sera, come il compito già fatto

come una foglia che galleggia senza fretta

come una lenta pedalata in bicicletta.

Mi sento quieto come un giorno di vacanza

come la luna quando taglia in due la stanza

come sul mare guardando l’orizzonte

con i gabbiani che mi ridono di fronte.”

E quando l’alfabeto è terminato ci si sente un po’ imbambolato. Tra lo stupore e lo stordimento si scopre che zitto è un sentimento che conclude un viaggio unico e speciale scritto e disegnato per dirci che la vita non è banale.

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