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“Non siamo nati per vivere in acqua, ma da lì veniamo, e alcuni di noi passano la vita a sfiorare i propri limiti per tornarci e per trattenersi il più a lungo possibile”.

Un’inguaribile curiosità è stata senza dubbio la qualità principale di Sylvia Earle, oceanografa statunitense, che le ha permesso di compiere scoperte sensazionali nei fondali degli oceani.

Il libro “La signora degli abissi” scritto da Chiara Carminati e illustrato da Mariachiara Di Giorgio pubblicato da Editoriale Scienza racconta la storia di una donna eccezionale che sin da piccola ha dimostrato di essere una grande esploratrice. Il racconto in prima persona ha inizio con la sua infanzia e la descrizione di una famiglia che ha sempre sostenuto il suo spirito avventuriero.

“E’ stata la mamma a introdurmi alle piccole grandi meraviglie della natura”.

Sylvia Earle sin da bambina adorava trascorrere giornate intere nello spazio che circondava la sua fattoria a osservare, scrutare, sentire tutto ciò che la circondava e questa grande dote non l’ha abbandonata mai.

Con il trasferimento in una città poco distante dall’Oceano Atlantico ha inizio una nuova fase nella vita di Sylvia dove la voce dell’oceano diviene il suo richiamo.

“Non mi incuteva paura, ma un profondissimo senso di rispetto sì, come una divinità benevola eppure misteriosa”.

Incantata dai delfini, balene, squali, granchi, molluschi, alghe e tutta la vita marina che abita nei fondali dell’oceano la piccola esploratrice non ha timore di inabissarsi come un pesce tra le acque e scoprire le meraviglie della natura.

“Sapevo esattamente come muovermi, come se fosse il mio ambiente naturale, e riuscivo a trattenere il respiro più a lungo dei mie fratello. Credo che fosse perchè semplicemente mi dimenticavo di aver bisogno di respirare”.

 Sylvia cresce e la sua passione la induce ad intraprendere un corso di studi entusiasmante che le permette di approfondire le sue conoscenze.

“Mi sentivo come una spugna con le pinne, pronta ad assorbire ogni goccia dell’immensa bellezza che mi circondava”.

La carriera professionale è brillante, un successo dietro l’altro rendono Sylvia Earle celebre in tutto il mondo ma il suo nome suscita anche scalpore perchè è la prima donna a compiere simili esplorazioni. Prima di lei solo gli uomini si erano avventurati tanto tuttavia Sylvia riesce a farsi strada in un settore che sembra essere prettamente maschile con le doti che l’hanno sempre contraddistinta: determinazione, preparazione, professionalità e grande spirito d’osservazione.

Sulla scia della prima donna oceanografa altre aspiranti scienziate seguono le orme di Sylvia Earle formando così il primo equipaggio al femminile. Durante un’importante missione la stampa sembra però riservare maggiore attenzione sul loro essere donne e non sul fatto che si tratti di scienziate.

“Non eravamo immerse solo in acqua, ma anche nei pregiudizi di chi ci osservava”.

In seguito alla missione il successo sembra essere planetario, le scoperte di Sylvia, il suo coraggio, la sua intraprendenza la rendono “Portavoce degli oceani”. Oltre a compiere spettacolari immersioni Sylvia si impegna a portare in giro per il mondo il messaggio di salvaguardia degli oceani spesso considerati come discariche dall’essere umano.

Lei diviene testimone del cambiamento di questi luoghi naturali dove sono sparite le barriere coralline, sciolti i ghiacci polari, decimati i mammiferi marini e tutto questo a causa dell’inquinamento. Per tale motivo far conoscere è diventata la nuova missione di Sylvia convinta di come la “conoscenza sia amore e l’amore è prima di tutto rispetto”.

Ancora oggi Sylvia Earle continua a portare in giro per il mondo la sua storia ma soprattutto a educare le nuove generazioni a rispettare l’ambiente circostante perchè “se muore il mare, muore tutto”. In fondo gli scienziati hanno molto in comune con i bambini come la capacità di porsi continuamente dei quesiti e desiderare di conoscere.

Diversi documentari raccontano quello che è riportato nel bellissimo libro che dimostra come la grande forza di una donna le ha permesso di fronteggiare numerosi ostacoli.

“Quando gli eventi mi gettavano a terra, ho avuto la forza di reagire e di tuffarmi con slancio nell’onda successiva”.

Il libro termina con un’interessante intervista a Sylvia Earle che ribadisce come la conoscenza e la consapevolezza siano la chiave per fare la differenza perciò è fondamentale la lettura di questo testo che permette ai piccoli lettori di conoscere la storia di una donna straordinaria e compiere insieme a lei il viaggio di una vita, immergendosi nei fondali marini grazie anche alle meravigliose illustrazioni che arricchiscono il racconto.

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