Categories:

[Com. stampa] In 21 pannelli, illustrati da immagini fotografiche d’epoca inedite e da una documentazione storica rigorosa, vengono narrate le vicende vissute in Palestina dal periodo dell’Impero Ottomano a quello del Mandato Britannico e che hanno portato, attraverso la Grande Rivolta Araba, la repressione e la pulizia etnica fino alla “Scomparsa della Palestina”.

Un percorso fotografico costruito con gli occhi di chi l’ha vissuta e di chi l’ha fotografata.

Gli scatti sono stati raccontati nel loro intimo da didascalie che ne descrivono la biografia e ne sottoscrivono anche il contesto storico, culturale, politico e antropologico. Le persone e le cose ritratte in questi scatti hanno consegnato alla storia una testimonianza unica e vera per il solo fatto di essere stati fotografati.

Negli scatti di Karima Abud, la fotografa palestinese che visse a Nazareth fra il 1896 e 1955, incontriamo i volti della Palestina colta e borghese, emancipata e aperta alla vita e alla modernità.


Negli scatti di Felix Bonfils scopriamo la Palestina urbana e rurale, con i suoi campi coltivati, con le sue fortificazioni maestose, con la sua varietà di persone e etnie.


Tutti gli scatti si erigono a testimoni imparziali e inconfutabili di un paese vivace, lanciato verso la modernità e inserito nel suo contesto regionale e internazionale, soggetto, come è naturale, al flusso e riflusso di civiltà e culture.

Martedì 27 febbraio alle ore 18.30 presso il Vecchio Stampo, in via Sozy Carafa, a Lecce si svolgerà l’inaugurazione della mostra. Segue il reading letterario “Una memoria dimenticata” a cura di Marthia Carrozzo.

“Per conoscere un paese bisogna penetrare dentro lo sguardo di chi l’ha vissuto, occorre accompagnare la sua gente nel quotidiano, mentre lavora, mentre canta, mentre piange, mentre soffre o mentre resiste”, scrive Nabil Salameh, tra i curatori della mostra “la Palestina della convivenza”, nel dovere di ridare memoria alla memoria.

Per conoscere un paese, allora, siamo convinti, è necessario ascoltare la voce dei suoi poeti, nella certezza che la Poesia sia, di per sé, voce e corpo insieme di ogni terra a incarnarne le narrazioni, a serbarne la memoria.

Poesia, letteratura e fiaba, allora, ci accompagneranno in un reading a più voci, a far riecheggiare la memoria di una terra, con le sue donne e i suoi uomini ritratti e consegnati ai nostri occhi negli scatti qui in mostra, con la sua storia e le storie altre, spesso omesse, a ricordare le memoria dimenticata di una Palestina che fu ricca e ospitale, che visse e fece vivere le sue genti nel segno dell’accoglienza, nell’abbraccio fiorente e cosmopolita della convivenza.

Reading con:
Marthia Carrozzo, Massimo Colazzo, Massimiliano Manieri, Luca Nicolì, Krizia Murrone, Michaela Stifani, Giorgio Consoli, Aldo Augieri, Maria Pia Romano, Paolo Ferrante, Andrea Aufieri, Cristina Pipoli, Simone De Rosa, Annalisa Presicce, Alessia Coppola, Simona Cleopazzo, Maria Grazia Barnaba, Paola Bisconti, Francesco Palmieri.

Ogni lettore proporrà un testo di un autore palestinese; i poeti che hanno aderito potranno aggiungervi un testo proprio.

Chi volesse partecipare attivamente è pregato di inviare il proprio contributo a vecchiostampolecce@gmail.com

L’iniziativa continua sabato 3 marzo alle ore 18.00-20.00 con il laboratorio a cura di InmaLab “Fiabe Tradizionali Palestinesi”.

Lettura delle “Fiabe tradizionali raccontate dai bambini beduini palestinesi ai bambini del mondo” dalla voce di Massimo Colazzo e laboratorio creativo a cura di InmaLab.

La Palestina della convivenza (Una memoria dimenticata) è un evento organizzato in collaborazione con Pangea – Arti e Culture, InmaLab e Marthia Carrozzo.

La mostra durerà fino al 13 Marzo 2018.

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *