Quando ci ha lasciato Claudio Abbado, il 20 gennaio 2014, sono stati in molti a sentire la mancanza del celebre direttore d’orchestra. Per ripercorrere la sua straordinaria carriera artistica è possibile leggere un libro scritto dal maestro stesso nel 1986 per essere poi nuovamente pubblicato nel 2006 in una nuova edizione riveduta e corretta dalla casa editrice Babalibri.
Il testo arricchito dalle illustrazioni di Paolo Cordoni e di Gilberto Corretti che si è occupato delle immagini degli strumenti musicali comprende due parti: la prima è il racconto vergato da Claudio Abbado che ripercorre la sua infanzia e il primo approccio con la musica e la seconda prevede un excursus in quella che è la musica da camera, su che cosa deve conoscere il direttore d’orchestra, la descrizione degli strumenti musicali, le principali composizioni per orchestra, il mestiere del direttore d’orchestra per concludersi poi con un fornito elenco di brani musicali citati da Claudio Abbado curata da Maria Cristina Gariboldi così come i testi sono a cura di Giulia Valerio.
“Ho accettato la proposta di scrivere questo libro perchè, da quando dirigo orchestre composte da giovani musicisti come quella europea formata da ragazzi tra i quattordici e i ventitrè anni, ho ritrovato in loro un entusiasmo e uno slancio non ancora intaccati nè rovinati dalla professione o, come in certi casi accade, dalla vita. Dalla loro disponibilità, che non conosce limiti, dalla loro freschezza di interpretazione, dalla loro passione ho imparato molto e imparo tuttora cercando di mantenere vivo il rapporto di reciproco apprendimento. Per questi motivi dedico queste pagine ai giovani, come testimonianza della mia riconoscenza e amicizia verso i nuovi musicisti che intendono la musica come una ragione di vita”.
Con questa introduzione si apre il libro realizzato grazie alla collaborazione del Cai, Club Abbadiani Itineranti. La storia ci conduce in una famiglia dove la musica era la più grande passione. Il padre era un violinista e ogni volta che suonava lo strumento il piccolo Claudio rimaneva incantato, assorto da quell’armonia che si diffondeva nelle stanze. La madre che a sua volta suonava il pianoforte raccontava al figlio i segreti dei suoni e la donna era così abile “da rendere quel mondo più interessante di una fiaba”.
La sua era una casa piena di strumenti e la musica è stata la sua più cara amica sin da piccolo. A sette anni Claudio Abbado si reca per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano per assistere a un concerto. L’orchestra esegue i “Notturni” di Debussy e all’ascolto di una tale meraviglia svolta da molti musicisti che suonavano all’unisono ne rimase ammaliato. Fascino e curiosità gli suscitò anche la vista “dell’omino che dirigeva tutti come un filo conduttore”.
Da quel momento decise di imparare a suonare uno strumento per provare l’emozione di far parte di un’orchestra e degli insegnamenti più preziosi ricevuti dal padre c’è la certezza che “fare musica con qualcuno non vuol dire tanto saper suonare quanto saper ascoltare”. Questo concetto così forte e veritiero è da applicare in tutti i contesti della vita perchè saper ascoltare gli altri vuol dire rispettarli, comprenderli, non giudicarli. E se tutti riuscissimo a vivere consapevoli di essere i componenti di un’orchestra immensa chiamata umanità allora certamente ci sarebbe più giustizia.
Lo studio della musica accompagna la crescita di Claudio Abbado che dimostra di avere delle qualità straordinarie tanto da essere invitato a suonare da giovanissimo alla Scala di Milano per poi avere le prime esperienze come maestro d’orchestra fino a diventare un personaggio acclamato in tutto il mondo.
I successi e gli apprezzamenti, la carriera professionale colma di riconoscimenti e gli incarichi prestigiosi non hanno sottratto l’umiltà di un uomo che ha sempre creduto nel potere della musica intesa come strumento di crescita, miglioramento personale ma anche mezzo di salvezza da quelle situazioni di vita precarie e difficili. Sempre attento alla valorizzazione dello studio e dell’apprendimento della musica nei contesti scolastici Claudio Abbado è stato un difensore della democrazia culturale e umanistica.
Il libro “La casa dei suoni” mantiene in vita il ricordo di un uomo eccezionale grazie a un sapiente equilibrio tra narrazione e illustrazioni, le informazioni completano il racconto e rendono la lettura esaustiva e coinvolgente. E’ questo un gioiello letterario da diffondere necessario per entrare nel mondo magico della musica.
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