Disegno di Tiziano, 8 anni.

“Il vecchio e il mare” è uno dei più celebri romanzi di Erbest Hemingway grazie al quale ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 e il Premio Nobel nel 1954.

La storia è ambientata a Cuba e il protagonista è Santiago, un vecchio pescatore solitario che lavora con una barca a vela e da ottantaquattro giorni non riesce a pescare neppure un pesce motivo per cui il ragazzo Manolin che lo accompagnava fu costretto dai genitori a lasciare il vecchio ritenuto inefficiente. Manolin tuttavia era triste nel veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e così scendeva ad aiutarlo a trasportare le lenze addugliate. Per il ragazzo il vecchio era non solo il suo maestro ma soprattutto un amico. Un giorno Santiago riesce a far abboccare all’esca un pesce gigantesco che lo trascina per tre giorni e tre notti, durante i quali il libro segue le riflessioni di Santiago sulla vita e sulla pesca.

“Alcuni fra i pescatori più giovani, di quelli che usavano gavitelli come galleggianti per le lenze e avevano le barchea motore, comprate quando il fegato di pescecane rendeva molto, ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchiolo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvagie era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna, pensò.”

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