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Domenica 22 dicembre alle ore 18:00 a Galatina presso la sede dell’Associazione Helianthus, in via Umberto I n°3, si svolgerà la presentazione del nuovo lavoro editoriale di Lilli Pati intitolato “Cinquanta passi di una libertà negata” edito da Kimerik. A dialogare con l’autrice  ci sarà la book blogger Paola Bisconti.

Biografia

Lilli Pati, sposata e madre di due figli, si dedica tuttora alla famiglia e al turismo. Già in giovane età partecipa a qualche concorso letterario di poesia ricevendo gratificanti apprezzamenti e riconoscimenti per singoli componimenti inediti. La sua prima premiazione avvenne all’età di 17 anni in un concorso radiofonico con la poesia “Giovane ragazzo”, dove tocca la tematica della droga. All’età di 18 anni si classifica al 13° e 17° posto in un importante concorso letterario internazionale, ricevendo la pubblicazione sulla rivista “Il Mulino”. Nel 2016 con la Casa Editrice Kimerik ha pubblicato “Come un’orchidea bianca” e “Il richiamo dello scrigno”.

Sinossi

Che cosa avranno mai in comune Vera e Celeste? Può esserci amicizia tra due persone completamente differenti, cresciute in dei contesti diversi? Quanto possono giocare la cultura, la sensibilità, la forza interiore in un legame inspiegabile? Eppure due mondi completamente opposti si sono incontrati, divenendo la salvezza di ognuna.

“Il tempo racchiude tanti ricordi celati nei posti più nascosti del cuore e della mente, eppure a volte decidono di ripresentarsi quasi a voler raccontare qualcos’altro, forse a rigurgitare pensieri assopiti, mai inghiotiti, pronti a essere rimasticat più lentamente e forse finalmente capiti”.

Dalla prefazione

Protagoniste sono Vera, la detenuta, e Celeste, la secondina per poco tempo, trimestrale, in un carcere del nord per sfuggire delusa, come spesso accade, a un amore “devastante” e alla noia di un’esistenza senza senso. È possibile andare oltre le storie e le apparenze e guardare nel cuore delle persone? Nel reparto femminile, Celeste fa le prove di vita vissuta, conosce storie e sensibilità diverse delle detenute comuni, Mara, Stella, Betta, ognuna con le sue vicende, i ricordi, le violenze subite fisiche e morali, i ricordi vivi della fanciullezza, un mondo vagheggiato che ha trasformato in violenza qualsiasi rapporto affettuoso. La miseria umana è questa. Eppure ognuna si aggrappa a un particolare, un libro, una premonizione, una carezza, uno sguardo languido, un’intesa. (Paolo Rausa)

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