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La pittrice messicana Frida Kahlo è la prima protagonista del progetto editoriale “Antiprincipesse” avviato dalla casa editrice argentina Chirimbote che insieme all’italiana Rapsodia ha realizzato una serie di volumi rivolti ai più piccoli nei quali si intende presentare alcune eroine realmente vissute il cui impegno ha sfatato miti e superato stereotipi.

Si tratta di donne che con le principesse hanno poco in comune: non sognano il principe azzurro e neppure di vivere in un castello fatato. Sono ribelli e originali, sono donne che hanno saputo rompere gli schemi di una società maschilista affermando i propri diritti.

È a questi modelli che bisognerebbe proiettare il futuro delle fanciulle di oggi spesso troppo ovattate in un mondo parallelo a quello reale che non stimola la fantasia ma accresce pregiudizi e convinzioni secondo le quali alle madri e mogli della società è affidato un ruolo già precostituito.

“Antiprincipesse” è frutto di una collaborazione multiculturale che avvicina due Paesi nel segno dell’arte, quella di Frida Kahlo che non si vergognò del suo corpo quando in seguito ad un gravissimo incidente fu costretta a trascorrere molto tempo a letto.

Fu proprio in quel periodo che Frida guardandosi allo specchio realizzò delle opere apprezzate poi in tutto il mondo.

Nadia Fink, autrice di questo straordinario lavoro, e Pitu Saà che ne ha curato le illustrazioni hanno saputo valorizzare e cogliere con lungimiranza, le differenze tra le figure storiche dell’America Latina e le classiche principesse presenti nelle fiabe tramandate in Europa.

La rivoluzione pacifica messa in atto da Frida Kahlo è raccontata attraverso una narrazione diretta impreziosita dalle bellissime immagini il cui binomio cattura l’attenzione del lettore che in maniera divertente può cogliere la vastità dei messaggi presenti nella storia.

La vita della pittrice messicana consente di affrontare tematiche spesso ritenute tabù per i bambini come la depressione o la bisessualità e ancora il concetto di morte e la raffigurazione di alcuni elementi insoliti nelle opere.

Presentare in maniera originale nuove figure nel panorama dell’editoria per l’infanzia è un’occasione imperdibile per lasciarsi emozionare davanti alla forza di una donna che non ha ricorso a poteri e pozioni magiche, ma con tenacia e senso della giustizia ha saputo battersi a favore dei più deboli, opporsi alla ricchezza ostentata, stare dalla parte dei lavoratori sfruttati e malpagati.

Questo e molto altro ha ispirato le sue creazioni artistiche dichiarando: “Non ho mai dipinto i sogni. Quello che ho rappresentato era la mia realtà”.

La recensione è stata pubblicata nel blog Anam su Linkiesta il 29 febbraio 2016

2 Responses

  1. Ho visitato la mostra che si è tenuta a Genova un anno fa:c’erano molte sue opere
    insieme a quelle di suo marito Diego Rivera.A corollario di quanto scrivi aggiungo che anche il mio nipotino di cinque anni vi è stato portato dalla scuola materna.Molto originale e interessante.

  2. Ho visitato la sua mostra un anno fa a Genova,esponeva insieme a suo marito Diego Rivera.Anche il mio nipotino è stato portato dalla Scuola Materna.Tutto molto bello e interessante.

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