Si è svolta sabato 27 gennaio a Lecce presso il Fondo Verri la presentazione del nuovo libro di Francesco Pasca “Il cancello ovvero: Ed(essa) è altrove” pubblicato da I quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.
A moderare l’incontro vivo e partecipato Alessandra Peluso insieme a Mauro Marino che ha letto alcuni brani tratti dal lavoro letterario di Pasca.
Io ho avuto il privilegio di stilare la prefazione a questo nuovo libro che ho molto apprezzato. Ne riporto uno stralcio:
“Alma e Alvise si amano. Il loro è un amore che appare come un’eterna rincorsa verso qualcosa di indefinito.
Dalla piazza di Barbarano, piccola frazione di Morciano di Leuca, ha inizio una storia densa di enigmi che affascinano il lettore. Il topos letterario che emerge nel nuovo lavoro di Francesco Pasca si riconosce nell’abilità propria dell’autore nel plasmare la parola e darle una forma nuova. Stile, sintassi, retorica hanno un sapore diverso nei suoi romanzi dove prosa e poesia si sposano in un sortilegio che incanta.
Tra le pagine de “Il cancello”, libro appassionante perché mantiene vive le domande esistenziali, il Sud è solo un pretesto per raccontare uno stato d’animo convulso, complesso, astruso e straordinario come quello dei protagonisti. Torino invece e il richiamo della Sacra Sindone qui esposta è per Alma un’opportunità per conoscere meglio se stessa e comprendere quale forza generatrice la induce ad amare Alvise. Il suo avventurarsi nasce da una visione, per convinzione e necessità.
Il Salento quindi inteso come punto di partenza per un viaggio esistenziale acquisisce un tratto identitario per i personaggi del testo che nella luce della propria terra cercano le risposte alle loro domande.
Così Finibusterrae diviene l’inizio e al tempo stesso la fine di un percorso verso un altrove. È nella piazza dove regnano calma e quiete, sotto i sette archi di un portale seicentesco che Alma e Alvise avvertono “un brulicare nell’immaginare” notando due incisioni su pietra leccese. […]
One response
Grazie Paola, puntuale e professionale come sempre. Nella recensione ho trovato capacità interpretative non comuni e spunti di pensiero in grado di suscitare curiosità.