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Siamo nel 1894 e una giovane donna di nome Annie Kopchovsky, che il mondo conoscerà poi come Annie Londonderry, decide di fare il giro del mondo in bicicletta. La sua incredibile storia è narrata da Roberta Balestrucci Fancellu e illustrata da Luogo Comune (Jacopo Ghisoni) nello straordinario libro “Annie. Il vento in tasca” pubblicato da Sinnos.

Il testo consente ai piccoli lettori di conoscere le avventure vissute da una ragazza di appena ventitré anni che ha saputo compiere un’impresa ritenuta da molti impossibile.

Originaria della Lettonia, Annie si trasferisce negli Stati Uniti che ha nove anni e da ragazza inizia a lavorare nel negozio di stoffe dei suoi genitori. È in questi anni che si appassiona alla lettura. I suoi libri preferiti sono quelli scritti da Jules Verne che le consentono di fantasticare e desiderare di conoscere le bellezze del mondo.

Grazie al grande classico “Il giro del mondo in ottanta giorni” Annie conosce Max, il suo futuro marito. L’uomo infatti desiderava imparare a leggere, in cambio Max avrebbe insegnato ad Annie ad andare in bici.

Da questo felice compromesso nasce una storia d’amore e tre adorabili figli. Ma oltre alla vita familiare, Annie sogna di realizzare qualcosa che lascerà tutti esterrefatti.

Un giorno, al mercato, Annie sente due uomini discutere di Thomas Stevens, un ciclista che aveva percorso ben 21.700 km a bordo della sua bici. I signori decantano le doti dell’eroe ed Annie colta da un moto di orgoglio avanza la proposta di compiere la medesima impresa in sella alla sua bicicletta nell’arco di soli quindici mesi.

Dinanzi allo stupore generale, la giovane donna, forte e determinata, parte da Boston il 27 giugno 1894, e riesce ad arrivare a Chicago il 12 settembre 1895, con ben quattordici giorni di anticipo rispetto alla data prevista.

Abbandonando gli abiti femminili e indossando una tenuta più adatta a pedalare, Annie si scontra con lo stupore, la diffidenza e lo scetticismo di quanti trovavano inusuale e inopportuno vedere una donna vestita da uomo, a bordo di una bici, attraversare il mondo in totale autonomia.

Dalle città europee alle Piramidi d’Egitto, dall’India al Giappone non mancano disavventure, rischi e pericoli. Nulla però sembra arrestare l’impresa di Annie che rincorrendo la libertà ha il privilegio di fare incontri eccezionali come quello con Monet o con Nellie Bly, la prima giornalista investigativa, che aiuta Annie a liberarsi da un’assurda e ingiustificata prigionia.

Il volume impreziosito dalle delicate illustrazioni ci propone una narrazione in prima persona trasmettendo non solo la grande caparbietà di una donna che ha saputo sfidare i pregiudizi ma soprattutto esalta l’importanza di rispondere al desiderio di libertà inteso come sinonimo di emancipazione.

È una storia questa descritta in “Annie. Il vento in tasca” che ci fa pregustare il profumo del cambiamento, la necessità di svecchiare le nostre società, il desiderio di superare i propri limiti.

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