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In “Sette rose per Rachel” la protagonista è Elena, una quasi diciottenne, molto carina e abituata ad esaudire ogni suo desiderio. Vive a Ginevra tra shopping, amiche e il fidanzato Arthur, il dj. Durante i mesi estivi, la ragazza villeggia a Nizza ma nella fatidica stagione che l’avrebbe vista superare la soglia della maggiore età si ritrova a seguire Virna, la madre di origini piemontesi che torna in Italia, in un luogo sperduto tra risaie e zanzare, per sistemare la casa della nonna, morta da più di un anno. La scelta appare come una punizione per lo scarso rendimento scolastico di Elena troppo presa dalle futilità.

Il testo scritto da Marie-Christophe Ruata-Arn, insegnante, musicista e architetto, e tradotto dal francese all’italiano da Federico Appel è una delle recenti pubblicazioni della casa editrice Sinnos sempre attenta a promuovere delle narrazioni in grado di trasportarci in mondi nuovi, dove il confine tra realtà e fantasia è molto labile ma soprattutto in questo testo, il lettore ha la possibilità di cogliere il travaglio esistenziale che caratterizza i più giovani.

Una volta giunte a Cigliano, un piccolo paesino della pianura padana situato tra Torino e Vercelli, la madre di Elena si prodiga per svuotare la casa e venderla provando a disfarsi di un’eredità un po’ ingombrante. Gira voce infatti che la casa sia infestata dai fantasmi e le dicerie ritraggono la nonna come una donna un po’ bizzarra. Si dice che negli ultimi anni della sua vita si fosse trasformata in una strega dai lunghi capelli bianchi.

La storia che si svolge nell’arco di nove giorni regala emozioni e grandi scoperte. Elena a Cigliano ha la possibilità di rivedere alcuni parenti come il cugino Luigi e dei cari amici d’infanzia come Matteo. Sarà Luigi a svelare ad Elena il segreto della casa infestata da alcune strane presenze e che per tale ragione nessuno vuole entrarci.

Madre e figlia tuttavia non si lasciano suggestionare dalle dicerie e intendono concludere quanto prima la vendita della casa ma trovano continui ostacoli finchè Elena stremata giunge a un compromesso: si offre di fare il lavoro di svuotamento della casa in attesa dei trasportatori sperando di ottenere dai suoi genitori, un piccolo appartamento a Ginevra che la renda indipendente.

La proposta viene accettata così Elena si ritrova sola in una casa dove a farle compagnia giungono i ricordi dell’infanzia finchè non le si palesa la figura inquietante di Tita, il fantasma.

Questa apparizione diventerà l’ossessione di una ragazzina che nell’arco di pochi giorni scoprirà i segreti della nonna, i suoi amori tormentati, le passioni e le ribellioni che hanno caratterizzato l’esistenza di Rachel.

Le verità che si disvelano agli occhi della giovane ragazza la scuotono profondamente a tal punto da mettersi in ascolto di se stessa. Lontana dalle futili distrazioni, Elena ha la possibilità di vivere quella strana esperienza come l’occasione preziosa per crescere e maturare.

Lo spettro che vorrebbe abbandonare una casa pregna di ricordi alcuni dolorosi e altri molto felici, rappresenta un banco di prova importante per la fanciulla che imparerà a conoscersi un po’ di più.

In un viaggio tra le questioni che caratterizzano l’età dell’adolescenza come la ribellione nei confronti dei genitori, il rifiuto verso ogni dovere imposto, i primi tormentati amori ci immergiamo in un aspetto intrigante come quello soprannaturale che regala suspense alla narrazione.

Stupore e mistero, fragilità e forza, passato e presente, vita e morte coestistono tra le righe di un libro che emoziona, coinvolge, ammalia, intriga, meraviglia.

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