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“Si dà il caso che io sia qui” non è solo il verso di una poesia di Wislawa Szymborska ma è anche il titolo di un bellissimo graphic novel edito da Becco Giallo a cura dell’illustratrice pisana Alice Milani.

Poetessa dal talento più limpido, Premio Nobel per la letteratura nel 1996, Wisława Szymborska è una delle voci della poesia polacca più apprezzate del Novecento.

Fine ascoltatrice e osservatrice, con uno spiccato senso dell’ironia, donna minuta e tenace Wislawa ha rivolto la sua attenzione ai piccoli aneddoti quotidiani e ha coltivato due profonde passioni: i limerick, brevi componimenti in versi, e i collage.

In grado di cogliere la bellezza nelle cose più ovvie, senza dare nulla per scontato, la Szymborska che ci ha lasciato nel 2012 ha scritto con una voce chiara, con parole forti e vere delle liriche di una semplicità spiazzante ma con un significato profondo.

L’opera non vuole essere una biografia completa della Szymborska, bensì è un validissimo testo nel quale si ricostruiscono stralci della sua vita quotidiana, brandelli di conversazioni, brevi momenti.

Proprio come nelle sue poesie, il lettore può trovarvi la semplicità di una vita caratterizzata dal matrimonio col marito Adam, le riunioni alla Casa dei Letterati, le risate tra amici, attimi di ispirazione per una nuova poesia ma c’è anche la politica, così presente nella Polonia dell’epoca, che in queste pagine rimane sullo sfondo pur lasciando intuire quanto abbia inciso in un periodo esistenziale di Wislawa.

I disegni di Alice Milani, dall’acquarello al collage, dai colori decisi e i dettagli abbozzati, incantano il lettore e lo incuriosiscono affinchè possa esplorare la vastissima produzione poetica della Szymborska.

Uno stile formatosi durante le grandi trasformazioni storiche dell’epoca, tra ambienti letterari influenti e piccole stanze appena illuminate.

“Si dà il caso che io sia qui” offre l’aspetto umano, vitale ed ironico della poetessa, che riesce ad apparirci come doveva essere in realtà, al di là delle parole e dei versi.

Il connubio tra la tecnica mista della Milani e la vita della Szymborska ci portano ad amare di più una poetessa che alla domanda se la poesia può salvare il mondo, rispose:

“Si scrive per un lettore, uno che sia tanto gentile da trovare tempo, voglia e un po’ di silenzio per leggere una poesia”.

Ed è forse trovando quel tempo che il mondo vive i suoi attimi di salvezza.

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