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“Viaggio incantato” di Mitsumasa Anno, il silent book dedicato all’arte del viaggiare, pubblicato trent’anni fa giunge in Italia in una nuovissima veste editoriale grazie a Babalibri.

“Pensai che se avessi riprodotto quelle immagini in un albo illustrato, non sarebbero servite spiegazioni” ha affermato l’artista giapponese, Premio Andersen alla carriera nel 1984, conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori artistici particolarmente raffinati.

Il viaggio che l’autore racconta attraverso le immagini è nel tempo e nello spazio. Ad essere rappresentati da un’inquadratura fissa dall’alto sono scorci di paesi, città, villaggi dell’Europa centrale attraversati a piedi da Mitsumasa tra gli anni Cinquanta e Sessanta. L’incanto visto dai suoi occhi è stato condiviso in un pregiatissimo lavoro editoriale.

Colme di dettagli, le tavole risultano avere una ricchezza visiva tali da immergersi in ogni pagina e gustarne la magia che ciascuna di esse contiene. È immediato perdersi nella meraviglia delle immagini attraverso le quali è possibile ritrovarsi in un’altra dimensione.

Olanda, Germania, Francia, Regno Unito, Danimarca sono alcune delle nazioni visitate da Mitsumasa Anno che ha tramutato un’esperienza in un’opera d’arte dove campi, foreste, stradine, paesaggi, vigneti, abitazioni, centri cittadini, campagne, mulini, treni, carri e molto altro viene dipinto con maestria.

L’armonia che emerge da questi piccoli mondi in miniatura è strabiliante e stupisce ritrovare con occhio attento alcuni quadri famosi da scorgere in ogni tavola come “Le vagliatrici di grano” di Courbet; “Il boscaiolo” di Ferdinand Hodler; “Il ponte di Langlois” di Van Gogh; “Le donne con ombrellino” di Monet; “I bagnanti ad Asnières” di Seurat; “Bagnanti ad Asnières” di Seurat o “Le spigolatrici” di Millet così come è possibile notare dei richiami alle fiabe. Ci sono infatti riferimenti a Cappuccetto rosso, Il pifferaio magico o La bella addormentata.

Giochi prospettici alla Escher ammaliano il lettore/spettatore che tra reale e immaginario “legge” in ogni illustrazione delle piccole storie come il ragazzo che con la scala che cerca di spiare una donna nuda; il duello con le rivoltelle che sta per compiersi nella radura; bambini che rincorrono un cerchio; persone intente a compiere un trasloco; una figura anziana che porta dei fiori al cimitero; una coppia di uccellini che crea il proprio nido; i giocatori di ping pong che gareggiano; l’uomo con il cannocchiale sulla torre o la donna che porta a spasso il cagnolino. Non ci sono protagonisti ma decine di personaggi che sembrano figure animate di un libro infinito.

Nella diversità dei luoghi, emergono anche le assonanze tra i vari Paesi del mondo. Ciò che ha intuito Mitsumasa Anno è che sebbene architetture e tradizioni siano diverse, gli aspetti più importanti della vita delle persone sono gli stessi. Questo sentimento emerge fortissimo nel testo dove tutto è vivo.

“Non ero partito per allargare i miei orizzonti, ma piuttosto per perdermi, e il mondo che ho scoperto è racchiuso in queste pagine. È un mondo semplice in cui regnano la natura e la bellezza. Un mondo ancora non deturpato dall’inquinamento, dalla distruzione della natura e dagli errori della civiltà” scrive Mitsumasa Anno il 20 gennaio del 1977 e lo leggiamo nella prefazione al volume che termina con una ricca descrizione delle scene raffigurate.

 

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