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“Storie di bambini molto antichi” è uno di quei libri che dovrebbe essere presente tra gli scaffali delle biblioteche scolastiche e nelle librerie personali di ogni bambino.

Laura Orvieto ha saputo coinvolgere i piccoli lettori vergando racconti che hanno come protagonisti gli dei, i mostri, le regine, gli eroi e le figure mitologiche quando erano anch’essi dei bambini vivaci e dispettosi e combinavano un sacco di guai.

C’è la storia di Ebe, una deliziosa fanciulla che ama danzare sui prati mentre dovrebbe fare la guardia alla preziosa ambrosia, e di Proserpina, costretta a scendere negli Inferi oscuri.

C’è la storia di un bambino chiamato Perseo, abbandonato su una barca senza vele e senza remi, che taglia la testa all’orribile Medusa e del piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile con il padre Saturno, e che su di lui avrà la meglio…

La prima edizione uscì per Arnoldo Mondadori Editore nel 1937 e attualmente la stessa casa editrice lo ripropone nel suo catalogo ragazzi con le illustrazioni di Rita Petruccioli.

Lo stile dell’autrice è raffinato e piacevolissimo perché Laura Orvieto era ben consapevole di rivolgersi a un pubblico molto attento composto da menti curiose che si pongono mille domande e sanno meravigliarsi dinanzi alla maestria di Efesto, all’astuzia di Ermes, alla saggezza delle Muse, all’audacia di Artemide, alla collera di Zeus, alla sapienza di Atena, alla forza di Ercole.

La mitologia nasconde straordinari tesori, è in essa che sono racchiusi tutti gli archetipi del mondo; in ogni storia ci sono molteplici metafore di vita, simboli, sogni e segni. I miti non conoscono il tempo, sopravvivono a tutto e solo una mente brillante e arguta come quella di Laura Orvieto poteva cimentarsi in un’impresa simile.

Di antica famiglia milanese, fin da ragazzina ha amato studiare e leggere. Incoraggiata dalla sua governante scozzese e da Rosa Errera, un’insegnante delle Scuole Normali di Milano, che aveva colto le grandi qualità nella giovane romantica, ribelle e testarda, la Orvieto inventava abilmente mitiche storie.

Dopo il matrimonio con Angiolo Orvieto si trasferisce a Firenze, dove i fratelli Orvieto avevano fondato la rivista Il Marzocco alla quale Laura ha collaborato per poi dare inizio alla serie di ispirazione mitologica: le Storie della storia del mondo, tradotte in moltissime lingue.

Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse erano presenze assidue in casa Orvieto, così come assidua era l’amicizia con Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello, Luigi Capuana e altri grandi nomi della letteratura italiana del tempo.

Poco prima della Seconda Guerra Mondiale la famiglia ha subito le persecuzioni razziali ed è riuscita a salvarsi dalle deportazioni rifugiandosi in un ricovero di preti nel Mugello.

Dopo la guerra la scrittrice è tornata ad occuparsi di letteratura per l’infanzia dirigendo, dal 1945 al 1947, un vivace periodico illustrato, “La settimana dei ragazzi”; è morta a Firenze il 9 maggio 1953.

A suo nome è intitolato uno dei più prestigiosi riconoscimenti, il “Premio di Letteratura per ragazzi Laura Orvieto”.

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