*L’articolo è stato pubblicato su “E lessero felici e contenti”, blog della casa editrice Einaudi.

Paola Bisconti è una giornalista con uno sconfinato amore per i libri, ma anche attenta alle problematiche sociali. Per questo ha deciso di unire i suoi interessi per far scoprire a tutti – ma davvero tutti – i vantaggi della lettura e il potere della parola. E così si è impegnata in una serie di progetti, che ora sarà lei stessa a raccontare.

I libri: compagni di viaggio insostituibili

Quando ci si addentra nel mondo della cultura, quando si respira quotidianamente l’alito di vita emanato dai libri, quando ad essi si dà ossigeno facendoli fruire come se si cospargessero di petali le strade percorse, si comprende fin da subito che ciò che si sta compiendo è una vera e propria missione. Non ci sono eroi o eroine, ma persone comuni in grado di credere nel potere di un bene prezioso che sta alla base della democrazia e rappresenta le fondamenta di ogni diritto emanato a favore dei cittadini.
Chi come me è cresciuta con dei compagni di viaggio speciali, insostituibili ed eterni può comprendere senza indugio le mie parole. Chi invece con i libri ha avuto un rapporto incostante e turbolento o non ha alcun tipo di legame, può interpretare i miei pensieri come frutto di un fanatismo un po’ stucchevole.

I vantaggi della lettura anche nelle situazioni sociali più difficili

Vi dico invece che io ho preferito scendere dal piedistallo, ho rinunciato all’aurea da intellettuale di cui molti si gingillano e mi tengo lontano da quella cattedra che separa senza unire. Ho indossato piuttosto un paio di scarpe comode, ho messo in spalla uno zaino colmo di libri e ho iniziato a camminare andando incontro a persone sole, agli esclusi. Mai un rifiuto, mai un dubbio. Quella bizzarria veniva accolta con gioia.

“Ti va di leggere qualcosa insieme?”. Non un no hanno sentito le mie orecchie. C’era la voglia, il desiderio, la volontà di lasciarsi trasportare dal suono della mia voce in grado di creare un’armonia orizzontale. In quel vortice fatto di parole convergevano sogni, pensieri, fragilità e le solitudini diventavano una molteplicità.

Un progetto per promuovere la lettura e l’inclusione sociale: il “Vagabondaggio letterario”

L’ho chiamato “Vagabondaggio letterario” perché ho sempre desiderato errare per strade mai tracciate e perdermi nei volti di coloro considerati gli invisibili di questa nostra società. Ho impugnato i libri e ho dato vita a un sogno, consapevole che a ricevere ero io e non gli altri. Vagabondare è stata un’occasione per smussare quella rigidità che caratterizza la corazza di molti che prediligono chiudersi in se stessi senza lasciare spiragli di apertura a nessuno. Bambini e anziani, quindicenni e trentenni hanno caratterizzato le mie platee occasionali durante i pomeriggi assolati d’estate e le notti di movida nei centri storici del mio bel Salento.

Nelle ville a rincorrere un pallone, sull’uscio di casa ad osservare il viavai della gente, su una panchina a sorseggiare l’ennesimo cocktail, sul muretto a parlare di sogni infranti e progetti futuri stavano i miei nativi lettori, ignari del potenziale nascosto in loro. “La lettura pareggia le disparità, allevia i malcontenti, lenisce dispiaceri, infonde coraggio, genera utopie” dicevo cospargendo il mio volto di sorrisi contagiosi.

“Little free Library”: lo scambio di libri per favorire la socializzazione

Per non lasciare che quel desiderio rimanesse piantato in un terreno arido ho invitato i miei nuovi amici ad usufruire di un servizio introdotto nei paesi in provincia di Lecce e nella città stessa circa tre anni fa. Si chiama Little free Library ed è un movimento culturale nato in America nel 2009 e consiste nel costruire e installare delle mini biblioteche, deliziose casette in legno, in parchi, ville, giardini pubblici, piazze.

Gli scopi sono molteplici: non solo sensibilizzare gli utenti alla lettura, ma favorire la socializzazione attraverso i libri. Le mini biblioteche inoltre contribuiscono ad abbellire l’arredo urbano riempiendo di colore squarci di paesi o città caratterizzati dal grigio imperante. Oltre venti sono le casette che ho inaugurato grazie all’aiuto di mio marito Manuele Babila che si è cimentato nella costruzione di questi veri e propri gioielli artigianali, contenitori di cultura fruibili a tutti. L’altezza della Little free Library e la collocazione infatti consente ai bambini ma anche ai disabili di essere completamente autonomi.

Il motto “Prendi un libro, dona un libro” favorisce uno scambio continuo di testi che si basa sulla donazione da parte di singoli cittadini ma anche di librai ed editori che generosamente mi contattano per offrirmi notevoli quantità di testi che personalmente provvedo a distribuire nelle numerose mini biblioteche. Come baluardi di bellezza e vessilli di speranza, questi piccoli contenitori di storie rappresentano la concretizzazione di un principio di eguaglianza secondo cui la cultura può e deve essere di tutti e per tutti.

La poesia per decorare le città: l’idea dietro “Assalto poetico”

Sulla scia di questa battaglia pacifica è recente il mio impegno in una forma di street art. Si tratta del cosiddetto “Assalto poetico” che consiste nell’abbellire i muri delle strade con stralci di poesie. Non le imbratto (non oserei tanto), ma attacco fogli di carta con su scritti versi e strofe poetiche.
Non solo! Coinvolgendo i gestori delle attività commerciali ho proposto loro di usare le vetrine dei locali come fossero fogli bianchi. Accogliendo la loro collaborazione e condividendone gli intenti ho fatto una selezione di liriche invitando così i lettori passeggeri ad osservare ciò che li circonda vivendo con più consapevolezza le strade che contribuiscono a creare la nostra identità. È un gioco sociale che chiama in causa tutti.

Sono fortemente convinta del grande potere della parola e scriverla sui muri o sulle vetrine dei negozi è un modo per imprimere negli occhi di chi legge nuove emozioni.
Abbiamo bisogno di ritrovare lo stupore e la meraviglia, di non lasciarci assuefare dalla banalità. La poesia è tutto ciò per questo continuerò a far germogliare versi di speranza.

Paola Bisconti

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