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“Brucia con gli occhi chiusi tutto il tuo mondo” di Fernanda Filippo, Edizioni Musicaos.

Paola Bisconti firma la prefazione.

Sarebbero rimaste in un cassetto ad inondare di profumo chiunque lo avesse aperto magari quando il desiderio di ripercorrere il proprio passato attraverso le parole diventa incombente. E invece lì non ci vogliono più stare, hanno diritto anche quei versi a librare in volo e a danzare nell’aria come scrive Fernanda Filippo, poetessa emergente. Di lei sappiamo poco, quanto basta per capire che con le parole ci sa fare, le usa, le arrotola, le stende come panni da asciugare al sole e lasciar sventolare al fresco vento di tramontana.

Di componimenti, Fernanda ne ha vergati dagli anni dell’adolescenza e ora che è una donna adulta si imbarazza anche solo a pensare che quelle poesie siano in grado di suggestionare, emozionare, commuovere chi ha avuto il privilegio di leggerle.

È accaduto a me e ad altri prediletti che hanno colto la bellezza di quelle liriche intrise di sentimenti che appartengono a tutti. C’è la paura di sbagliare, il timore di vivere la solitudine, la tristezza che ti attanaglia, le delusioni. C’è la vita vera in queste strofe, la fragilità e la forza di una donna che non si stanca mai di scrutare dentro se stessa per scoprire cosa c’è in fondo a quell’abisso dell’anima che appare come un mare, quello che lei adora incondizionatamente.

La raccolta lascia emergere una straordinaria profondità interiore che fa affidamento agli elementi della natura che ci circondano: il mare in primis e poi il cielo, il vento, la pioggia, le nuvole, il sole ma anche il deserto come metafora di aridità di sentimenti. Alcune poesie richiamano figure allegoriche, pensiamo a “Triste Pierrot” in cui la Filippo scrive “E solo con la luna si mise a piangere quel triste Pierrot” o ancora “Gioca Jolly”, “Tu, un fantoccio dal cuore vero” e infine “Arlecchino”, “E l’allegria? Caro Arlecchino,/ regalane un po’ a questa vita mia”.

Gioia e tristezza si combattono nell’animo dell’autrice che assiste invano a una costante lotta davanti alla quale non le resta che affidarsi al destino, spesso beffardo, a volte crudele, altre generoso. Ma quando la contentezza arriva impetuosa ecco che lei si arrende dinanzi a tanta ilarità.

Fernanda Filippo è una poetessa autentica, scevra da ogni meccanismo aulico, retorico, sintattico. Scrive di getto come un artista in preda ad un impulso irrefrenabile. Il suo è un lirismo lenitivo che guarisce da ogni malessere, non porta sollievo ma disillude dall’incanto che un verso ingannevole potrebbe suscitare.

Libera dalle inibizioni di una vita attanagliata da dispiaceri e delusioni, Fernanda si interroga sul perché sia utile scrivere e con la sua innocente semplicità lo rivela nei versi custoditi tra queste pagine.

Paola Bisconti

fernanda

 

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