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Era il 1978 quando Horst Eckert in arte Janosh diede alle stampe “Oh, com’è bella Panama!”, un delicatissimo albo illustrato giunto in Italia nel 1997 nella collana Il battello a vapore di Piemme per poi essere pubblicato in una nuova edizione da Kalandraka nella traduzione di Enma Vaccaro.

La storia è quella di Tigre e Orso, due simpatici cuccioli che vivono insieme in una casetta nel bosco in riva al fiume coltivando il loro affetto con ingenua semplicità. Un contesto edenico fa da sfondo a una storia incantevole dove l’immaginazione non ha freni e tutto può accadere.

La loro felicità è fatta di piccole cose: Orso va a pescare tutti i giorni per poi cucinare delizie varie mentre Tigre passeggia nel bosco raccogliendo funghi. Un giorno però accade qualcosa che suscita in loro il desiderio di cercare altro.

Orso trova una vecchia cassetta di frutta che galleggia sull’acqua del fiume. Un contenitore con un profumo irresistibile di banane con su scritto “Panama”.

Nasce così nei due adorabili personaggi lo slancio verso l’ignoto e la decisione di raggiungere quella che sembra essere la terra dei sogni, il luogo giusto dove essere ancora più felici.

I due amici senza alcuna titubanza con una pentola rossa, una canna da pesca in spalla e una papera tigrata al guinzaglio partono alla ricerca di Panama percorrendo un tragitto un po’ tortuoso (forse è sempre lo stesso) e durante il percorso incontrano il topolino nella tana, una lepre, una volpe golosa, una mucca annoiata, un coniglio e un riccio che li ospitano nella propria casa infine una cornacchia che afferma senza dubbio di conoscere Panama.

Ma che luogo è mai questo da essere così agognato? Panama altro non è che il prato, il fiume e il boschetto dove si nasconde la loro casetta e una volta raggiunta Tigre e Orso sono convinti di avere raggiunto la meta.

È una storia questa che regala sorrisi incoraggiando i sognatori o più semplicemente a guardare il mondo e la vita da prospettive diverse. Attraverso una vicenda pregna di tenerezza narrata in modo semplice e ricca di una serie di illustrazioni dai tratti delicati e armoniosi, il lettore viene trasportato in un mondo fiabesco dove prevalgono la collaborazione, l’accoglienza, l’armonia e l’affetto sincero nato da un legame speciale.

Il gioiello editoriale nato dalla sensibilità artistica di Janosh, finalista Premio Andersen 2014, è una metafora del viaggio intesa come opportunità per conoscere sé stessi e gli altri quindi come raffigurazione di un processo di crescita e cambiamento riconoscendo inoltre il valore assoluto dell’amicizia.

German artist and children’s book author Janosch poses in front of his work ‘The Tiger with Green Nose’ (2005) at Ludwig Gallery Palace Oberhausen in Oberhausen, Germany, 25 September 2010. The exhibition ‘Panama and Other Worlds’ puts more than 200 works of the artist on display from 26 September to 09 January 2011. Photo: Roland Weihrauch

 

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