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Potrebbe essere accaduto a molti studenti, non a tutti, di aver provato verso una materia in particolare almeno per una volta nel corso degli anni di studio, un sentimento simile all’antipatia. Sentimento che in alcuni casi si è tramutato in vero e proprio odio.

Ve lo siete mai chiesto il perché di un tale disprezzo nei confronti di una disciplina per esempio la matematica, che non ha nessuna colpa se non quella di essere priva (almeno apparentemente) di fantasia e slancio verso l’immaginazione?

A darcene un’idea è Leonardo, adorabile bambino, protagonista del libro “Odio la matematica” di Emanuela De Ros e Marco Scalcione, autore delle bellissime illustrazioni del volume edito dalla neonata casa editrice “Parapiglia”. Il testo curato minuziosamente nella grafica presenta uno stile narrativo immediato, autentico e coinvolgente che attraverso un linguaggio vivace riporta sulle pagine una profondità di sguardo verso il mondo dell’infanzia tale da consentire al lettore di immergersi  con delicatezza nell’universo dei bambini.

Non è certo colpa della maestra Flora se per insegnare ai suoi allievi a far di conto deve sottoporre loro una serie di problemi con questioni assai spinose da risolvere. Per esempio: perché una lumaca dovrebbe voler arrampicarsi su di un palo quando sa benissimo che la lattuga è nell’orto? A chiederselo è quel simpaticone di Leonardo che con un’ironia del tutto singolare e una fantasia a briglia sciolta sa trovare delle risposte geniali e forse più logiche di una serie di operazioni e calcoli in colonna.

Di problemi da risolvere, il piccolo Leonardo ne ha davvero tanti e non solo quelli assegnati dalla maestra che in fondo con lui ha avuto davvero tanta pazienza. C’è da fare i conti con lo sport e con l’ennesimo corso al quale la mamma ha iscritto Leonardo perché possa fare attività fisica… Ci mancava solo il basket e i dispetti dei compagni a peggiorare lo stato delle cose.

E poi c’è da gestire una relazione che sembra promettere una storia d’amore bellissima ma come si può fare colpo su quella deliziosa bambina dai capelli rossi?

Per non parlare ancora della signora Duchessa che si trova sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato. E non dimentichiamoci di mamma e papà, dei loro battibecchi, così come di quelli tra mamma e nonna, dei pranzi orribili della prima e delle torte bruciate della seconda.

Per fortuna che a consolare Leonardo ci sono il gatto Carciofo, il canarino Totty e soprattutto il migliore amico Rudy. Nell’impazienza di riuscire a trovare una soluzione a tutti i problemi che incombenti gravano sulla vita del giovane ragazzino, giunge inaspettata la risposta.

Ogni anello mancante sembra comparire nella storia di Leonardo che riesce a ritrovare un po’ di ottimismo, entusiasmo e fiducia in sé stesso tanto da riuscire a ragionare in maniera adeguata dinanzi ad un compito e a risolverlo nella maniera più tradizionale possibile.

È un racconto questo intriso di ilarità e sano divertimento nel quale viene presentato con spiccata sensibilità il disagio di un bambino dinanzi alla separazione dei genitori, agli insulti dei compagni, alle difficoltà nello svolgere un problema.

Leonardo rappresenta tutti coloro che riescono a risollevarsi dai fallimenti facendo affidamento esclusivamente sulle proprie qualità. La capacità del piccolo protagonista nell’affrontare con estrema maturità una serie di problemi è l’esempio lampante di come non ci siano avversità insormontabili e che è sufficiente ricorrere alla propria tenacia e determinazione, alla volontà di migliorare lo stato delle cose per fronteggiarle con maggiore serenità.

 

 

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