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Parole di luce

Da anni memorabili

Mi trascino dentro

Parole di luce

Che ingombro di nulla.

Ma la tua pelle

Ubriaca di acque e di terra

Rifiuta le mani che immote

S’aprono nel cielo.

Tra bianche geometrie

La mia voce disamorata

Se ne va senza eco.

 

Tratta da “Se non matura la spiga” Ed. Il Raggio Verde (Lecce, 2011)

Rassegnazione

Scavammo con unghie di speranza

La terra amara dei giorni;

nessun’alba fiorì dalla fatica

e più nudi di prima restammo,

con nelle mani un odore di pianto.

Ed i segni che imprimemmo

Sono ancora vivi, anche se la morte

È dentro di noi, che testardi scaviamo

Ogni giorno, ma con unghie di dolore

Tratta da “Se non matura la spiga” Ed. Il Raggio Verde (Lecce, 2011)

 

A qualcun altro

Ad uno ad uno voglio contare

I semi dell’anguria

Prima di chiedermi la ragione

Immobile che governa

La vigna abbattuta dall’autunno.

E per non rimanere ucciso

A qualcun altro lascerò

La mia ereditaria pazienza

Fatta di carne e di sangue.

Tratta da “La carne stretta” Ed. Cressati (Taranto, 2009)

La carne stretta

E’ troppo stretta questa carne

Allarghiamo gli occhi fin sulla strada

E ci invadono le grida festose dei bimbi

Che escono da scuola: là dove

Cresce il futuro. Ora li sentiamo avvicinarsi

E dentro ci rotola sfibrante

Il fischio di treni mai partiti.

 

Tratta da “La carne stretta” Ed. Cressati (Taranto, 2009)

Ad un tavolo verde

Ùdi una qualsiasi bisca

Mi sono giocato

Il folclore che tutti amano

Per inchiodare le colpe

Le responsabilità consumate

Nel tumultuare dei secoli

Passati infruttuosi

Come le aride zolle

Sulle quali fu vegetato

Creando a priori il deserto.

Ad un tavolo verde

Di una qualsiasi bisca

Ti ho barattato folclore

In nome di miei figli

In nome dei miei padri.

Tratta da “La carne stretta” Ed. Cressati (Taranto, 2009)

 

 

 

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