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“A quanti, grandi e piccoli, vivono il tempo dell’attesa” scrive Lorenza Farina nella dedica del suo nuovo libro “Le orme di papà” pubblicato da Edizioni Il cIliegio con le illustrazioni di Eleonora Pace.

La preziosa lettura rivolta ai più piccoli non può mancare nella lista dei libri da leggere in attesa delle festività natalizie. L’albo illustrato infatti rivela la grazia di uno stile narrativo che non è mera forma letteraria ma uno scrutare a fondo l’animo umano. L’anima dei bambini.

Quale sensazione può palesarsi in un fanciullo, Arturo, che in una sera nevosa attende impaziente il ritorno del suo papà?

Il tempo è certamente il fulcro di una narrazione sapiente e delicata che coinvolge il lettore in un’atmosfera invernale, suggestiva e incantevole.

“La neve scendeva fitta. In un attimo aveva coperto i tetti delle case, le automobili lungo la strada, la campagna intorno. I rami degli alberi sembravano arabeschi. Cumuli di neve sporgevano qua e là dal terreno come buffi cappucci di gnomo”

Le ore scorrono e la preoccupazione cresce in Arturo che accoglie il consiglio della madre. Forse scrivere la letterina a Gesù Bambino può essere una buona soluzione per placare la tensione, la paura e la preoccupazione. L’odore di vaniglia e mandorle tostate, la legna scoppiettante nel camino, la tavola addobbata a festa colmano uno spazio temporale che sembra essersi dilatato nella mente del piccolo Arturo.

Tutto è sospeso e fluttua baldanzoso nella bolla immaginifica del protagonista che scrive e disegna sul foglio del suo quaderno a quadretti.

Nel silenzio della camera aleggiano i pensieri della mamma di Arturo che sembrano “affiorare dal fondo di un fiume trasparente di ricordi”. La poetica insita nella scrittura di Lorenza Farina si coniuga sagacemente con il lirismo delle illustrazioni, voli pindarici della fantasia.

Spostando la cronologia dei fatti che sembrano indurre a un futuro prossimo, ricorrendo ad un abile flash back l’autrice ci conduce in un passato radioso dove “le risate cantavano come l’acqua di una cascata”. E in un attimo cieli luminosi, prati verdi, nuvole bianche, erba profumata, coccinelle solleticanti, risate scoppiettanti fanno sentire Arturo “leggero come una piuma”. Inaspettate giungono alla rinfusa anche le parole di papà. Storie da mettere in ordine perché non vadano perdute.

Qualcosa interrompe la sublime magia e i dubbi si rincorrono vorticosi in Arturo.  E se papà non tornasse chi si divertirebbe con lui a saltare nelle pozzanghere? Chi lo aiuterebbe a fare il bagno al suo orsetto di peluche? Chi uscirebbe di notte a rincorrere le lucciole?

Le paure spariranno presto grazie al calore di un abbraccio. Lo stesso ardore che si percepisce leggendo una storia che giunge come una carezza, un bacio, una dolce consolazione, un sogno ad occhi aperti. E si è grati alla scrittura di Lorenza Farina che muta visioni oniriche in parole da sussurrare in una notte senza tempo nel tepore delle coperte a chi paura non avrà più.

 

 

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