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La biografia di Rudolf Nureyev, uno dei più grandi ballerini della Storia della danza, è particolarmente interessante. Dalle vicende della sua esistenza emerge una figura singolare in grado di affrontare grandi avversità riuscendo a far emergere non solo il suo incredibile talento ma soprattutto la tenacia, la determinazione e un profondo senso di libertà.

Crescere in Russia, nella città di Ufa, piccolo centro della Repubblica di Baschiria, in un periodo storico caratterizzato dal regime comunista di Stalin ha messo a dura prova la caparbietà del giovane Rudolf che sin da bambino ha saputo sostenere delle incredibili prove.

Un libro per ragazzi edito da Giralangolo consente ad un pubblico giovane di conoscere un personaggio carismatico che ha rivoluzionato il mondo della danza. Con “La scelta di Rudi” di Francoise Dargent tradotto dal francese da Claudine Turla i lettori potranno addentrarsi negli avvenimenti che hanno contraddistinto un personaggio intramontabile.

“Ho scelto di coprire i dieci anni di formazione di un ballerino che mi sembrano i più importanti, tra i suoi 13 anni, quando inizia davvero a ballare e i suoi 23 anni quando va in Occidente. Dopo diventa una star e la sua vita diventa pubblica. Abbiamo meno familiarità con la sua giovinezza. E poiché volevo scrivere principalmente per adolescenti, andava bene. È l’età dei lettori che volevo interessare. Pochi ballerini arrivano al livello di Nureyev, ma quelli che lo fanno hanno lavorato tutti molto duramente. Nureyev era così con i suoi difetti, le sue contraddizioni e i suoi stati d’animo. Volevo tradurlo nel romanzo. Non renderlo un personaggio piatto, una statua. Era un artista enorme, talentuoso e carismatico che è diventato quello che è grazie alla sua storia dolorosa. Il suo caso è molto particolare. Riguarda un periodo specifico nella storia del ventesimo secolo, un periodo in cui le libertà individuali erano calpestate nell’Unione Sovietica, un’epoca in cui l’Europa era divisa”.

Con queste parole Françoise Dargent, critica letteraria del giornale francese Le Figaro, ci consegna un testo prezioso e di altissima qualità letteraria che può annoverarsi tra i volumi più pregiati nel mondo dell’editoria per ragazzi. Scritto con parsimoniosa dovizia di dettagli che contribuiscono a delineare le peculiarità di un artista eccezionale, il libro regala un viaggio emozionante dove si concentra un turbinio di emozioni come la ribellione, la passione e l’impegno.

Il conflittuale rapporto con il padre che non condivide la scelta di Rudolf Nureyev è una delle prima angherie che il giovane talentuoso è costretto ad affrontare e non sembra per nulla intimorito dalla crudezza del padre ossessionato da quelle attività che accentuano la virilità dell’uomo come occuparsi di caccia o arruolarsi nell′esercito. Attività che Rdudolf trova ripugnanti, violente ed inutili.

Quell’uomo così diverso dal figlio, ha la consuetudine di deridere il bambino. Ogni cosa in lui è motivo di irrisione: i capelli raccolti sulla nuca, le gambe magre e lunghe, i piedi consumati a forza di saltare. I segni della fatica infatti si notano visibilmente perché Rudolf balla con tutto se stesso impiegando forza fisica e mentale al fine di raggiungere la perfezione. Questo lo aiuta a dimenticare le umiliazioni, il freddo, le delusioni.

A sostenere il suo impegno c’è Madame Udeltsova la quale essendo consapevole della povertà della famiglia di provenienza di Rudolf e avendo intuito le eccezionali doti del ragazzino decide di insegnare al ballerino l’arte della danza senza alcun compenso.  Nonostante ciò non c’è giorno in cui Rudolf non si alleni in un capanno in mezzo al bosco. Complice di questa passione segreta è la sorella Lilia, l’unica a comprendere e sostenere il sogno del fratello.

Il romanzo quindi ripercorre la giovinezza di Nureyev fino all′audizione compiuta a diciassette anni presso la prestigiosa Accademia Vaganova di Leningrado. Il ballerino diviene sempre più celebre, la stampa non fa che parlare di lui e del suo carisma, della capacità insolita di catturare l’attenzione degli spettatori. Così la storia narrata ci conduce sul palcoscenico del Kirov, poi del Bol′soj fino ad arrivare a Parigi, città a lui cara in quanto rappresenta l’apice della sua popolarità ma anche la conquista della libertà tanto ambita in seguito alla richiesta di asilo politico al governo francese. La descrizione di questo cruciale momento viene presentata con particolare enfasi dando vita alle pagine più intense e toccanti del libro.

Commovente è ancora la scena in cui Rudolf Nureyev balla davanti alla madre suscitando in lei profondo orgoglio e sincera ammirazione per la tenacia di un figlio ormai divenuto uomo che ha saputo esprimere il temperamento indomito attraverso un impegno costante e fuori dal comune.

La tecnica impeccabile e lo stile unico fanno di Rudolf un innovatore nel mondo della danza rivoluzionandola a tal punto da riuscire a far riconoscere maggiore importanza ai ruoli maschili. Il testo però non fa emergere unicamente la passione maturata nei confronti della disciplina ma anche altri aspetti legati alla personalità di Rudolf Nureyev. È interessante infatti notare con quanta delicatezza sia stato affrontato il tema dell’omosessualità così come quello relativo all’amicizia, straordinario è il legame tra Rudi e Menia. Non mancano le angherie subite dal ballerino da parte dei colleghi sempre più invidiosi ma emerge anche l’esuberanza di Nureyev, la sua ribellione alle regole, la sua innata voglia di vivere pienamente ciò che la vita gli riserva. Innamorato dell’arte Rudolf adora visitare i musei delle città che raggiunge, si nutre di letture importanti e non manca in lui la freschezza della gioventù e il desiderio di divertirsi malgrado sia consapevole di essere seguito e controllato dagli agenti del KGB.

Françoise Dargent che ha avuto la fortuna di conoscere personalmente il protagonista del libro da lei vergato è autrice di un testo prezioso in grado di trasportare il lettore in una storia ricca di pathos dove sono sviscerati degli argomenti molto cari ai ragazzi alle prese con la conquista della propria libertà.

 

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