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“Hugo” è davvero un coccodrillo cattivo, sanguinario e pericolosissimo? Per scoprirlo occorre leggere il meraviglioso albo illustrato di Mia Nilsson pubblicato dalla casa editrice Il Barbagianni nel quale l’abilissima autrice ha dato vita a un personaggio adorabile.

Hugo lavorava in un circo itinerante e il pubblico apprezzava moltissimo le sue esibizioni.

Una notte però accade che l’invidioso e ambizioso dromedario lo butta fuori dal carrozzone e il coccodrillo trova rifugio in una casetta di un bosco sperduto nell’estremo Nord.

Gli animali che popolano il bosco non avevano mai visto un coccodrillo, pensano sia un drago, un dinosauro o forse un mostro. Tutti iniziano ad averne paura. Credono sia cattivo, i suoi grandi denti e lo strano colore della pelle incutono spavento.

A far terrorizzare gli abitanti in realtà è l’ignoto e per colmare quel vuoto di conoscenza, in molti inventano storie terrificanti sul suo conto. Hugo è semplicemente diverso da loro ma non è feroce come forse il suo aspetto fisico può trarre in inganno.

Il coccodrillo in realtà ha un cuore d’oro, è dolce e simpatico, ama preparare deliziosi pranzetti e lavorare a maglia. Gli piace poi occuparsi della pulizia e dell’ordine della sua piccola casa resa da lui così accogliente.

Ma per quanto la sua vita scorra serenamente, Hugo soffre la solitudine e desidererebbe tanto avere degli amici. Decide allora di escogitare un piano per avere qualcuno con cui condividere del tempo e organizza una merenda.

Il coccodrillo sorride a chiunque, gioca con i cinghiali, aiuta la topolina con le buste della spesa ma… niente sembra funzionare.

I tentativi di Hugo non gli fanno ottenere alcun risultato. E allora cosa fare?

Quando tutto sembra essere perduto, un imprevisto mostrerà la sua vera natura.

Le buffe illustrazioni, la grafica accattivante e un testo divertente rendono il libro particolarmente coinvolgente. I piccoli lettori attraverso questo meraviglioso albo illustrato impareranno a riconoscere il pregiudizio e a comprendere quali conseguenze può generare.

La diffidenza, la solitudine, l’emarginazione sono il risultato di alcune convinzioni spesso infondate.

A spaventarci è la diversità, ciò che non conosciamo ci appare pericoloso e preferiamo starne lontani per poi scoprire che al di là da noi ci aspettano altri amici da conoscere.

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