Categories:

“ormai la carta si fa tutta parlare,/ora che è senza meta e pare un caso/la sacca così premuta e fra i colori/così per forza dèsta, bianca; bianca/da respirare profondo in tanta fissazione/ […]”

Ispirati dai versi della poetessa leccese Claudia Ruggeri e omaggiando una delle voci più importanti del panorama poetico salentino del Novecento nasce la rassegna culturale “La carta si fa tutta parlare”.

Fulcro delle iniziative di sensibilizzazione alla lettura sarà Andrano, grazioso comune del Salento, che nei mesi estivi ospiterà una serie di appuntamenti culturali in Piazza Saraceno e nelle vie limitrofe poco distanti dal meraviglioso castello.

Il messaggio implicito nel verso della Ruggeri è quello di ascoltare le voci che provengono dai libri e far sì che un’intera comunità si ritrovi intorno ai libri. La lettura quindi è intesa come collante tra bambini e anziani, giovani e adulti che abitano il territorio.

L’amministrazione comunale di Andrano sostiene la rassegna ideata da Paola Bisconti, attivista culturale, insieme al gruppo “Ci vediamo in biblioteca” che inaugurano il ciclo di incontri con il campo scuola “I libri siamo noi”.

Da lunedì 18 a venerdì 22 giugno ogni mattina i ragazzi dai 7 ai 13 anni saranno accolti nella Biblioteca Don Giacomo Pantaleo dove verranno coinvolti in molteplici attività che ruoteranno intorno al libro e i bambini saranno parte attiva nell’organizzazione del primo evento della rassegna.

Sabato 23 giugno si svolgerà la “Notte dei librai indipendenti” che vedrà coinvolte la gran parte delle librerie indipendenti del territorio. Si tratta di un evento unico che per la prima volta vede come protagonisti i librai salentini.

L’obiettivo della manifestazione è quello di evidenziare il lavoro encomiabile che svolgono quotidianamente gli imprenditori della cultura che credono nel potere dei libri, nell’importanza delle librerie come luoghi di aggregazione sociale e affermazione della democrazia.

Le librerie che prenderanno parte alla serata sono: La soffitta senza tetto (Casarano); Corte Grande-Farmacia Letteraria (Martano); Le Fanfaluche (Lecce); Semiminimi (Lecce); Libreria Palmieri (Lecce); Officine Culturali Ergot (Lecce); Librarsi (Monteroni); Libreria Universal (Maglie); Tra le righe (Leverano); Libreria Idrusa (Alessano).

Durante la serata i partecipanti al campo scuola riceveranno l’attestato di “Piccolo bibliotecario” perché durante le mattinate trascorse in biblioteca apprenderanno i rudimenti di uno dei mestieri più antichi e nobili con l’auspicio che le nuove generazioni possano appassionarsi alla lettura e frequentare assiduamente le “piazze del sapere”.

A seguire saranno presentate due recentissime pubblicazioni editoriali: “Cercando petali nel fango” di Fernanda Filippo Ed. Musicaos e “Sette racconti sette” di Giancarlo Nicolaci Ed. Esperidi.

 

 

(Libro) La raccolta è interamente percorsa dal sentimento di introspezione che è proprio della narrazione poetica, ma al tempo stesso la visione intimistica si intreccia con l’esigenza di raccontare una realtà che emerge dal caos poetico rinnovata, reinterpretata, persino vivibile di fronte alla nuova scoperta interpretativa in cui i “Pensieri migrano/ Seguendo voli fantastici”. È una porzione di realtà che non è solo lotta quotidiana ma anche osservazione dei fenomeni naturali: “Scintille ghiacciate di mare/ Fanno risorgere il tuo corpo/ Liberandoti da grovigli di pensieri. / Ti abbandoni a carezze di luce/ Sciogliendoti in serenità”. L’inconscio dimora in uno spazio intimo, profondo e buio in cui il verso è musicalità che viene amplificata come l’eco in una caverna. Il significato delle parole ne esce rinforzato, ravvivato e nuovo, là dove suoni e colori si fondono per conferire all’immagine inedita incisività. È in questo contesto che l’apparente illogicità o paradosso del verso, che si coglie in alcuni componimenti, viene scomposta a favore di una nuova qualità interpretativa che, ben lungi dall’essere una forma di sconfitta, si trasforma in consapevolezza del reale, dei suoi confini, dei suoi ostacoli e delle sue potenzialità. Tutto ciò è ben evidente nei seguenti passi: “Visioni vermiglie prigioniere/ Di palpebre socchiuse/ Cercano vie di uscita”. “Sguardi penetranti ti attraversano/ Cercando di rubarti l’anima. / […] Un drappo bianco/ La tua anima lacerata/ In mezzo alla folla/ Di anime nere”. E ancora: “Spogliamoci dall’indifferenza/ Tendiamo la mano/ Perché accanto non/ Abbiamo solo ombre”. (Silvana Arcuti)

I versi di Fernanda Filippo sono come “Punte di matite colorate”, disegnano i contorni di ogni stato d’animo e accarezzano, delicatamente, il proprio sentire. La sua Poesia non è silenziosa, ma irrompe con energia in ogni dimensione, senza lasciare alcuno spazio dell’animo umano inesplorato: “A volte esplodere/ In minuscoli frammenti/ È l’unico modo per toccare chiunque.” Ogni suo verso è come una stella osservata nello spazio siderale, quando tutto il mondo tace, e ci tocca in modo mite, ma, contemporaneamente, con la stessa forza di un tuono, che ci fa scuotere. Il pregio della Poesia dell’Autrice è riconducibile ad un’interpretazione di tipo olistico, cioè a dire che l’intera opera si compie nella totalità di ogni suo singolo verso, svelando un’energia, un’immensità e un potenziale emotivo, unici nel suo genere. Cercando petali nel fango arriva a toccare l’animo di ogni lettore, facendo prendere coscienza della propria dimensione, proprio come possiamo leggere nei bellissimi versi della poetessa Wislawa Szymbroska: “Volo come si deve, ossia con le mie forze.” (Vito Adamo)

Postfazione di Silvana Arcuti. Nota di Vito Adamo. Illustrazione di copertina di Simone Nicola Filippo

(Autrice) Fernanda Filippo, nasce a Lecce, dove vive, nel 1964. Cittadina salentina, appassionata di decorazione pittorica, scrive poesie fin dall’adolescenza. Ha pubblicato un libro “Brucia con gli occhi chiusi tutto il tuo mondo” (Musicaos Editore, 2016) e al suo attivo ha diverse premiazioni e molteplici partecipazioni a rassegne di poesia.

 

(Libro) Realtà che diventa paradosso o paradosso che diventa realtà? Sette racconti in cui le vite dei protagonisti si dipanano tra il possibile e l’impossibile, tra la luce e l’ombra, il positivo e il negativo. Una dicotomia che aleggia tra le righe per poi incarnarsi nelle storie: storie quotidiane eppur straordinarie, (Disegno di copertina: Massimo Dell’Anna).

(Autore) Giancarlo Nicolaci (Cavallino 1968) è docente di Filosofia e Scienze Umane, specializzato in gestione delle conflittualità familiari, comunicazione dei diritti umani e progettazione dei sistemi di welfare. Già docente a contratto presso l’Università del Salento, è Cultore di materia in Organizzazione dei Servizi Sociali e componente dell’ICISMI (Centro Studi Internazionali sulle Migrazioni dell’Università del Salento). Ha già all’attivo diverse pubblicazioni di natura tecnica e scientifica su temi quali Educazione allo Sviluppo, Intercultura e Politica Sociale. Con questi racconti Nicolaci si misura per la prima volta con la narrativa.

A conversare con gli autori ci sarà Paola Bisconti, Direttrice artistica della rassegna “La carta si fa tutta parlare”, Anna Rita Pantaleo e Mauro Rango. Le letture saranno a cura di Graziana Urso.

 

La parte finale della serata sarà affidata a Chiara Papa, una delle voci più interessanti nel panorama musicale salentino, autrice del disco “(Donne)” prodotto dall’etichetta discografica Dodicilune.

(donne) è una raccolta di storie, un calderone di racconti che vengono dal passato e da terre lontane. Parole che sono incise nell’intimo di ognuno di noi. Sono voci di donne straordinarie, personificazioni di archetipi femminili (la Madre, la Guerriera, la Martire, l’Amante) che hanno segnato e continuano a segnare la storia universale, la vita di ogni essere umano. (donne) è un invito a sentire la realtà con tutti i sensi, per accorgersi che tutto l’Universo parla al femminile e che il femminile è in ogni cosa, in ognuno di noi: l’aria, la pioggia, la terra natìa, sono il respiro di due amanti, le lacrime di una martire, il ricordo di un amore lontano.

(donne) contiene nove brani tradizionali. Morenica, Hija Mia e Arvoles lloran por lluvia provengono dalla tradizione sefardita, Solnuska da quella russa, Moj e Bukura More è un brano arbëresh, Duerme Negrito proviene dall’Argentina, La Llorona dal Messico mentre La Dama d’Aragò ed El Testament d’Amelia sono due pezzi catalani.

Durante il concerto saranno interpretate alcune poesie.

La serata avrà inizio alle ore 20,30.

Tags:

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *