Realizzare un abito vuol dire raccontare una storia, la propria e quella del Paese d’origine; vuol dire narrare attraverso la stoffa impiegata e i suoi colori il senso di un sogno; vuol dire esprimere il desiderio di mettere a disposizione le proprie conoscenze e attitudini. Per queste e altre ragioni Vivianne Agoya, stilista proveniente dal Kenya, ha deciso di far conoscere le sue creazioni presentando gli abiti da lei realizzati in una sfilata che si terrà il 3 giugno a Lecce.

L’evento promosso dall’Associazione Popoli e Culture, il Centro Italiano Femminile, l’Ufficio Diocesano Migrantes di Lecce l’Associazione Lecce Onlus, l’Associazione Volontari Caritas di Lecce e il CSV Salento mira a favorire un’idea di interculturalità basata sullo scambio virtuoso di mestieri e arte.

È per queste ragioni che ho deciso di incontrare Vivianne, la nostra amica stilista. Con un passato da insegnante e prima di tredici figli ha sentito il dovere di aiutare la numerosa famiglia così nel 1999 è giunta in Italia. Dopo un periodo trascorso a Roma dove suo fratello stava conducendo gli studi universitari, Vivianne ha accolto il consiglio da parte di un cugino che le suggerisce di trasferirsi nel Salento.

Qui inizia a lavorare come colf presso la casa di alcune donne che la accolgono con gioia e rispetto insegnandole la lingua italiana e alcune ricette della nostra cucina. Vivianne si ambienta facilmente grazie anche al suo carattere socievole e al suo sorriso luminoso. Gli anni trascorrono e decade l’impegno di aiutare economicamente il resto della sua famiglia rimasta in Kenya perché oramai i fratelli erano del tutto autonomi.

Così Gloria, la figlia di Vivianne, all’età di 9 anni raggiunge la madre in Italia ed è qui che la bambina completa i suoi studi. Oggi è una splendida ragazza che adora indossare gli abiti realizzati dalla sua stilista preferita.

Alleggerita da una serie di impegni, con la figlia accanto e un’occupazione professionale serena Vivianne decide di dedicarsi alle sue passioni. Dopo anni di sacrifici ritiene giusto tornare a coltivare i suoi hobby ed è per questo che intende migliorare le sue conoscenze nel settore della sartoria iscrivendosi all’Accademia Sitam di Lecce.

Dopo un corso di studi della durata di tre anni sul modellismo, Vivianne consegue il diploma. Ci racconta di quel periodo con entusiasmo e di quanto la appassionava studiare infatti lo faceva anche di notte per coniugare lavoro e studio. In seguito al diploma tuttavia Vivianne continua a  frequentare l’accademia ma come stagista.

Di esperienze significative che arricchiscono il percorso professionale di Vivianne ce ne sono altre perché per un breve periodo lei è tornata a fare l’insegnante di lingua swahili agli studenti dell’Università del Salento di Lecce.

Questa esperienza è stata concretizzata grazie al sostegno e all’aiuto di una serie di associazioni, le stesse che si stanno prodigando per la realizzazione della sfilata. Vivianne ci racconta che attraverso i padri missionari comboniani ha conosciuto persone meravigliose come Maria Giovanna Maio di Popoli e Culture riuscendo così a vivere tappe significative della sua vita.

Intanto Vivianne ha continuato a studiare sartoria e a specializzarsi inventando uno stile sensazionale.

Coniugando due espressioni artistiche differenti la nostra amica stilista ha pensato di impiegare le stoffe africane, straordinarie e speciali per colore e tessuto, adattandole a uno stile occidentale. Non necessariamente abiti larghi e appariscenti ma capi più sobri. Un tubino o un tailleur prendono vita dalle abili mani di Viviane che sa trovare accostamenti e abbinamenti unici.

“Voglio far vedere la bellezza dell’Africa anche attraverso gli abiti. Il mio obiettivo è quello di invitare voi donne italiane a indossare i nostri tessuti  i cui colori esprimono gioia, calore, allegria, leggerezza e sembra che dicano “Sono qui, guardami!”.

Prima di salutarci chiedo a Vivianne quali sono i suoi obiettivi e lei non esita un attimo ad esprimere il suo desiderio di tornare in Africa dove potrebbe avviare una scuola di sartoria e un atelier consentendo ai suoi concittadini di apprendere nuove tecniche di un mestiere nobile e virtuoso.

L’esperienza fatta in Italia, patria della moda, non può che garantire a Vivianne un successo assicurato. Noi le auguriamo di riuscire a realizzare tutti i suoi sogni intanto siamo felici di sentirla esprimere tutto l’affetto che nutre nei confronti della nostra nazione: “L’Italia è il mio secondo Paese. Qui mi hanno adottata e mi sono trovata molto bene. Grazie a Dio ho incontrato una grande famiglia”.

Se volete ammirare gli abiti realizzati da Vivianne Agoya l’appuntamento è per sabato 3 giugno a Lecce presso Palazzo Turrisi ore 18:30. L’evento la cui direzione artistica è affidata ad Elisa Romano che sarà presentato da Paola Bisconti vedrà l’esibizione dei percussionisti keniani Mijikenda. Al termine della serata sarà offerto un servizio di degustazione multietnica. Si ringrazia Madè Parrucchieri che si occuperà delle acconciature delle modelle insieme a Ndeye Anta Ndoye che realizzerà i turbanti, accessorio tipico dell’abbigliamento africano, e Letizia Margari e Serena Vitto che cureranno il make up.

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