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Da sempre l’essere umano si è imbattuto nel sentimento più complesso e controverso che si possa provare nell’arco di un’esistenza: l’amore. Da sempre si è interrogato sulla natura di un’emozione che fa compiere imprese o cadere nel baratro dell’angoscia.


Della sua forza ne siamo tutti consapevoli ma sfugge la ragione per cui un sentimento in grado di sollecitare l’uomo e la donna a tal punto da superare ogni paura, fragilità, timore possa altresì condurre a compiere azioni istintive, apparentemente illogiche, prive di raziocinio. Da questo elenco è esclusa la violenza ben lungi da tutto ciò che comprende l’amore.


“Perché ci si innamora? Nulla di più semplice. Ti innamori perché sei giovane, perché stai invecchiando, perché sei vecchio; perché la primavera se ne va, perché comincia l’autunno; perché hai troppa energia, perché sei stanco; perché sei allegro, perché sei scontento; perché qualcuno ti ama, perché qualcuno non ti ama… Trovo troppe risposte: forse la domanda non è poi tanto semplice”.

A scriverlo è Simone De Beauvoir che ha saputo addentrarsi nei meandri del pensiero.


E allora se è impossibile spiegare cosa sia l’amore di certo lo si può narrare.


Poeti, scrittori, filosofi, intellettuali di ogni epoca hanno lasciato traccia scritta delle storie che hanno caratterizzato le proprie vite. S

i tratta di relazioni tormentate, passionali, intense.

Sono storie che hanno ispirato grandi opere letterarie o fatto comporre liriche di una bellezza struggente.

In alcuni casi sono lettere o pagine di diari rinvenute dopo la morte dell’autore o dell’autrice e pubblicate donando ai lettori dei gioielli rarissimi.


Dal desiderio di avventurarsi in quello che è evidente essere un percorso tanto arduo quanto avvincente, nasce il progetto “Un viaggio chiamato amore”.


Il titolo ispirato ad un celebre verso di una poesia scritta da Sibilla Aleramo a Dino Campana racchiude il senso di uno spettacolo reading ideato dalla book blogger e attivista culturale Paola Bisconti.


Una lunga narrazione quindi in prosa e poesia accompagnata dalla musica e dal kamishibai, un teatrino in legno, un oggetto simbolico per richiamare l’arte della condivisione delle storie.

Qui scorrono le foto in bianco e nero ritraenti i volti delle coppie presentate in ogni tappa.

Nomi noti, altri meno, tutti in grado di far suscitare una miriade di emozioni, di porsi delle domande e tentare di trovare delle risposte.


Dopo vari appuntamenti estivi nei vari comuni del Salento, torna un nuovo tour di “Un viaggio chiamato amore” per i mesi di novembre e dicembre.


Giovedì 10 novembre nella nuova sede della Biblioteca Comunale di Tricase sita in Via Micetti, un edificio ben ristrutturato, accogliente e spazioso, dov’è presente una Biblioteca di Comunità ossia un luogo di partecipazione, incontro, dialogo, saremo accolti dalla direttrice Gloria Fuortes.


Giovedì 24 novembre presso uno dei luoghi chiave di Lecce, lo spazio culturale Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso, insieme a Mauro Marino e Piero Rapanà “andrà in scena” una nuova narrazione.


Con l’obiettivo di decontestualizzare la lettura e proporla lì dove abitualmente si propone altro, venerdì 9 dicembre il terzo appuntamento si svolgerà presso il birrificio B94 a Castromediano. Avviato nel 2008 da Raffaele Longo questa felice realtà imprenditoriale sviluppa costantemente una ricerca basata sulla reinterpretazione dei molteplici stili birrari internazionali con l’impiego di prodotti salentini, innescando così interessanti contaminazioni.


Il tour terminerà a Noha, frazione di Galatina, dove nel 2018 è nato uno spazio di socialità che ininterrottamente offre occasioni di scambio e confronto diventando un presidio di legalità e cultura.


Gli appuntamenti inizieranno alle ore 19.

Non è previsto alcun costo per assistere allo spettacolo reading.


L’iniziativa è resa possibile grazie al sostegno degli sponsor B94 e dall’Agenzia Generale di Lecce Mazzini.

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