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Con un verso poetico di Chandra Livia Candiani, “Ridare i nomi al silenzio”, intendiamo riassumere il senso di una rassegna artistico culturale che si svolgerà nelle domeniche di marzo, aprile e maggio 2022 presso la Tenuta Malcandrino a Monteroni di Lecce.
L’iniziativa ideata dalla book blogger Paola Bisconti nasce con il proposito di fare tesoro della traumatica esperienza della pandemia che ci ha costretto a fare i conti con l’imprevedibilità, l’inatteso, la vulnerabilità e l’impermanenza della vita.
Ogni sicurezza si è rivelata illusoria e una simile fragilità non può che essere accostata al silenzio inteso come spazio nel quale abitare una nuova dimensione e ritrovare la propria centralità.
Il silenzio delle strade deserte, delle piazze spopolate, delle case colme di solitudine ci ha insegnato la disciplina del limite consentendo di fare visita ai pensieri che pretendono la verità del sentire.
In molti hanno scoperto o riscoperto il valore della lettura riconoscendo l’indiscussa importanza del libro attribuendo ad esso lo strumento principale per accedere in una dimensione in cui il silenzio diventa “cosa viva”.
Ancora una volta la poesia di una delle più importanti voci contemporanee come lo è la Candiani giunge in soccorso per esprimere l’inesprimibile.
Con l’entusiasmo di ritrovarsi per condividere riflessioni ed emozioni nasce un progetto che vede il coinvolgimento di numerosi autori salentini e non.
Albi illustrati, raccolte poetiche, romanzi, saggi e una mostra fotografica a cura del designer Marcello Moscara saranno oggetto di confronto riguardo le tematiche più disparate. L’arte teatrale e musicale caratterizzerà gli incontri che culmineranno con vari spettacoli.
Un raffinato buffet con le prelibatezze dello chef Elio Specchia allieterà quanti vorranno condividere un’esperienza artistico culturale negli affascinanti spazi della singolare struttura architettonica situata tra Lecce, Monteroni e San Pietro in Lama, dove un tempo sorgeva il casale e il feudo di Malcandrino, che il nobile di origine spagnola Bartolomeo Lopez y Royo aveva acquistato verso la metà del XVII secolo.
In quella che un tempo era un’antica cava di tufo, coperta con imponenti volte a stella risalenti agli inizi dell’800 per ricavarne poi una cantina vinicola come dimostrano le grandi botti in rovere da ottomila litri, nasce la Tenuta Malcandrino ristrutturata nel 2014.
Qui gli ospiti saranno accolti da Luigi Costantini e Sabrina Nuzzo che hanno sposato il progetto offrendo la loro collaborazione e disponibilità.
Non per ultimo è doveroso ringraziare i numerosi sponsor che hanno contribuito alla realizzazione della rassegna consentendo di portare avanti un pensiero apartitico e apolitico che fa della cultura un diritto di tutti.

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