Potrebbe essere un'immagine raffigurante libro e il seguente testo "ATTEO GENTILE acradi VALERIAGIUSTIZIERI 1 DRAGO di FUƠCO EDIZIONI ESPERIDI"

Esiste una sofferenza in grado di arginare l’amarezza lasciando spazio alla forza della narrazione.

La storia del drago di fuoco scritta da Matteo insieme ai suoi genitori con l’ausilio preziosissimo dei fratelli, nasce dalla necessità di ricorrere a un alfabeto emotivo dimostrando come la vita abbia bisogno delle parole. Parole come specchi che riflettono la mutevolezza dell’esistenza e la sua impermanenza.

Decidendo di dare alle stampe il racconto, Valeria e Andrea hanno continuato ad assolvere la loro funzione genitoriale consegnando ai lettori una storia che nasce da un’educazione al sentire. Vigilando sui propri sentimenti si è provato a dare voce a un dolore muto scoprendo nella scrittura una nuova forma di cura amorosa.

Nel mondo immaginario abitato da draghi coraggiosi e altruisti, addentrandosi in un regno che accoglie i bambini, avventurandosi nel planare delle maestose creature senza tempo, incantandosi davanti all’immagine dell’uovo d’oro che si schiude, stupendosi per l’eleganza della dragonessa che sorvola i cieli e scoprendo la bellezza della variegata diversità dei personaggi della storia, è immediato cogliere l’eredità lasciata da Matteo. Un tesoro che come la cascata della pace presente nel racconto, non si esaurirà mai perché ad alimentare e rinnovare quel patrimonio c’è un sentimento totalizzante che umanizza il dolore e lo tramuta nel bene più profondo.

Il volo dei draghi altro non è che un’esplorazione dei mondi nascosti che sono dentro di noi e in questa ricerca Valeria e Andrea hanno individuato il centro focale per non lasciarsi inaridire dallo sconforto ma tramutando l’eco lasciato dal vuoto di una perdita, nel punto zero di un’avventura esistenziale dov’è possibile allargare gli orizzonti della propria anima e lasciarsi abbagliare dalla luce che Matteo aveva dentro di sé. Un bagliore che non smetterà di irradiare coloro che tra le ombre sapranno vedere il sole.

Paola Bisconti

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