La Chiesa di Sant’Irene è uno degli esempi più puri e singolari dell’arte sacra di Lecce.

L’interno della basilica, a croce latina, è grandioso: offre volumetrie spaziali di ampio respiro e si compone di una navata centrale, a forma di parallelepipedo, scandita da grandi arcate e dalle navate laterali che comprendono tre cappelle per lato, oltre i sei altari posti nei bracci minori dell’imponente struttura.

Torrenti di luce derivano dalle otto alte finestre per lato, dal finestrone prospettico e da quelle sulla parete di fondo e del transetto.

All’ingresso della basilica, al di sopra del tamburo, una grande epigrafe in latino incastrata nel muro recita:

“A Dio Ottimo Massimo. Questo tempio, splendido per vastità, imponenza,pratiche religiose, i chierici regolari innalzarono dalle fondamenta, con danaro pubblico e privato, e dedicarono a S. Irene Vergine e Martire, eccelso nume tutelare e presidio dei Leccesi. Di poi, perché dal rito religioso crescesse la santità, Francesco Surgente Napoletano, degli stessi chierici regolari, arcivescovo di Brindisi, essendo favorevole il vescovo di Lecce, frustamente consacrò il 14 Marzo 1639 dalla salvazione del mondo. Poi lo stesso vescovo di Brindisi pose questa lapide (marmorea) in memoria dell’avvenimento, a favore del luogo, come testimonianza del tempo, quale eterno monumento propizio verso il suo ordine religioso”.

Il volume a cura di Paola Bisconti si sofferma sulla straordinaria ricchezza artistica degli altari della chiesa.

One response

  1. Non so se questo su gli Altari di S.Irene sia stato il suo primo lavoro. Vero è che questa pubblicazione è in ristampa, dal momento che delle 2.000 copie iniziali, ne restano molto meno di 100. Sono molte o molto poche quelle distribuite ? Non so dirlo. Certo è che il volumetto è stato venduto in Chiesa e non in una qualsiasi libreria. Naturalmente senza alcuna pubblicità. Per me è stato un grosso successo e, spero, che tale possa apparire agli occhi dell’autrice. Una nota non di poco conto: la sua diffusione ha varcato le soglie della Puglia in quanto tanti e tanti turisti hanno deciso di portarselo via.

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