Nato da un’idea dell’associazione culturale La Saratambula, “Il covo dei birbanti” è un giornalibro diretto da Sofia Schito, presidente dell’associazione, che nell’editoriale illustra il progetto con un lessico carismatico, un piglio ironico, una notevole ricchezza letteraria e la freschezza di una scrittura sempre tesa a coinvolgere i lettori.
“È un giornale perché al suo interno troverete tanti articoli e tante curiosità, proprio come nei giornali dei grandi. Ma è anche un libro perché ci saranno poesie, filastrocche e racconti inediti illustrati” scrive Sofia Schito, nome noto nel panorama editoriale in quanto autrice del celebre libro “La B capovolta” e attiva nel settore culturale con una serie di iniziative molto valide.
Accolto con entusiasmo da Giorgia Meo, titolare della casa editrice Sogni di Carta, “Il covo dei birbanti”, un prontuario ampio e agile, si presenta in una veste grafica colorata e ben curata. Una dedizione che si nota soprattutto nei contenuti che risultano essere di grande interesse per quanti si avvicinano alla scoperta del “giornalibro dei bambini che vogliono sentirsi grandi”.
Il tema scelto per la prima uscita di questo singolare prodotto editoriale nel quale si proietta una sorta di collage policromo, è il circo e le sue magiche atmosfere. Sfogliando le pagine sarà così possibile leggere la poesia in romanesco “Li leone e li pajacci” di Paolo Emiliani; avere consigli cinematografici come quello che ci offre Donatella Trono che descrive il celebre film “I clowns” di Federico Fellini così com’è imperdibile la storia di Patch Adams, artefice della clown terapia.
Chiara Manni invece scrive di un circo di strada che attraversa l’Europa facendoci assaporare tutta la carica visionari dei fautori dell’iniziativa; bellissima poi è la storia di Alexander Calder e il suo circo in miniatura raccontata da Gianni Pino che ci trasporta in una realtà alternativa, sognata e fluttuante.
Non mancano le proposte per coinvolgere il lettore come il contest “BirbantArti” che ha come scopo l’esercizio dello stupore attraverso il ricorso dell’arte, luogo in cui la fantasia ruota a briglia sciolta, e in palio c’è un meraviglioso libro per ragazzi.
Ad impreziosire lo spazio centrale, è il racconto di Sofia Schito “Il circo delle ombre” dove la protagonista è l’elefante Degà che balla tenendo un ombrello con la proboscide e le sue peripezie esprimono la profondità di sguardo dell’autrice il cui estro narrativo si lascia apprezzare anche in queste pagine dove la scrittura risulta essere nitida e scevra da cavillosità.
Segue una rubrica dedicata ai consigli per ricorrere all’impiego della creatività realizzando simpatiche e bizzarre creazioni descritte da Linda Trianni e Anna Palese.
Non per ultimo, in un’intera pagina a cura di Federica Causo, l’attenzione è rivolta alle donne che hanno fatto la storia del circo.
Entusiasmante è l’idea di far conoscere i vocaboli dell’arte circense attraverso una straordinaria illustrazione a cura di Liliana Gaglione così come molto curate sono i disegni, colorati e raffinati, realizzati da Antonella Tamiano.
I bambini hanno anche la possibilità di far sentir la propria voce esprimendo il loro pensiero sugli argomenti proposti nel giornalibro il cui progetto grafico è stato curato da Miriam Reo.
L’invito è quello di sognare anche cose strambe e di non frenare mai la propria fantasia.
Il progetto editoriale è la dimostrazione di come sia possibile avvicinare i bambini alla lettura e alla conoscenza ricorrendo al gioco, alla leggerezza e al divertimento.
Nulla è lasciato al caso o scontato in questo lavoro giornalistico letterario come la scelta di ricordare Bip il Clown, l’artista ebreo Marcel Mangel, e con questo ricordo si introduce l’argomento del numero successivo che uscirà in questi giorni e sarà dedicato alle vittime della Shoah che si commemorano il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria. Un tema importante che rispecchia l’etica del progetto.
“Il covo dei birbanti” è un’impresa editoriale che sembra dare spazio a una scrittura palpitante di vita dove si sperimentano vari linguaggi espressivi caratterizzati da una passione argomentativa ed è inevitabile compiere un’immersione vertiginosa nella lettura cogliendo un sentimento di avventurosa libertà.
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