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[Com. stampa] Il Mediterraneo nella sua storia ha visto l’avvicendarsi delle civiltà, l’incontro e il dialogo tra diverse culture, la convivenza di popoli ed etnie.
Ciò ha comportato lo svilupparsi di un codice comune delle donne e degli uomini di questa regione che coltivano dentro la loro anima questa attitudine all’armonia che può veramente definirsi il sogno e l’aspirazione di coloro che dimorano sulle sponde del grande Lago.
Non esiste migliore descrizione della vocazione di quest’area geografica che si conferma da sempre il crocevia dei destini del mondo e della storia.
Eppure, proprio in questo momento in cui emergono contraddizioni che appaiono insanabili e si consumano avvenimenti drammatici, è opportuno richiamare il comune destino delle genti del Mediterraneo.
Occorre confidare nella capacità di comprensione e nella forza della solidarietà per poter affrontare con maggiore consapevolezza un presente che appare incapace di favorire relazioni pacifiche.
Non esiste una separatezza tra i diversi modelli di convivenza e di culture; al contrario sono presenti delle connessioni che devono essere messe in luce per fecondare la crescita delle comunità umane.
Questo percorso ambizioso ha bisogno di essere coltivato da coloro che intravedono, oltre i conflitti del presente, nuovi orizzonti pace.
Ed è proprio la PACE il tema di questa edizione del Festival.
La Pace ha bisogno di costruttori operosi che sappiano donare la propria vita per un dialogo fecondo e una fraternità realmente praticata.
Il Festival delle Culture Mediterranee si propone attraverso il linguaggio dell’arte i diversi ambiti della cultura di offrire una occasione di riflessione su questo tema.
La Pace ha bisogno di conoscenza, di condivisione, di consapevolezza e il Festival vuole dare il suo contributo nel segno della vocazione peculiare del Salento.
La manifestazione accoglierà le esperienze di coloro che ogni giorno sono nella trincea della Pace e che sono impegnati a tessere la trama della fraternità e della solidarietà.
L’itinerario che si intende proporre spazia dall’arte alla musica, dal teatro alla narrativa, dalla poesia alla danza.
Le Comunità che abitano questa terra sono naturalmente protese al dialogo e all’accoglienza.
Da questo tratto distintivo nasce la caratteristica essenziale di questo territorio che è stato nel corso dei secoli una terra di transito. Coloro che sono passati per queste contrade si sono nutriti di un’esperienza di umanità radicata nella storia e nel paesaggio.
Ed è proprio da questa terra che dal Festival parte un appello rivolto agli uomini di buona volontà perché cooperino per scacciare l’odio e la violenza e per generare condizioni di vita favorevoli alla promozione della persona umana.

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